“Gassa d’amante” è il nuovo album di Mina dal 22 novembre

Milano. «È ancora contemporanea, nonostante abbia iniziato la sua carriera a 18 anni con “Il cielo in una stanza”. Quando chiuse la stagione della televisione, il suo percorso andava in altre direzioni e aveva bisogno di collaboratori e musicisti intelligenti e capaci che si sono messi a sua disposizione».
È l’esternazione di Massimiliano Pani fatta alla presentazione del nuovo progetto discografico “Gassa d’amore” di sua madre Mina, in uscita venerdì prossimo 22 novembre.
«Sulla copertina è Mina che fa la folena di una nave – ha esternato il figlio della cantante – Mina è stata tutto, è stata un’aliena, una culturista, una paperina, una barbuta, una scimmia, qualunque cosa è stata da quando ha deciso di giocare con la sua immagine e l’ha fatto vent’anni prima di Madonna e trenta prima di Lady Gaga: questa volta è la folena di una nave».
“Gassa d’amante” è un disco sull’amore, che, di tutti i temi di Mina, resta quello principale. La gente sa così poco dell’amore, ma Mina, come i grandi poeti, ne sa moltissimo, e ce lo comunica una volta di più, con la suprema virtù di ridare senso e potenza drammatica anche al cliché più frusto della tradizione o della quotidianità: è il messaggio della sua arte, della sua anima, del suo corpo.
«Gassa d’amante è un nodo marinaro, il principe dei nodi marinari – ha precisato Pani – È stato scelto come titolo dell’album e ha a che fare con la copertina, che di solito non è nello stile di Mina; il nome di questo nodo marinaro gassa d’amante gioca con il doppio senso di amante: chissà che è un nodo marinaro fatto bene, se no si fa questa domanda».
Nelle canzoni di “Gassa d’amante”, da “Non smetto di aspettarti” a “L’amore vero”, “Per dirti t’amo”, “È così che funziona”, “Dispersa” e “Amami e basta”, “Buttalo via” e “Il cuore si sbaglia”, “Senza farmi male” e a “Non ti lascerò” si notano diversità ed eclettismo, e in ciascuna canzone avviene la più perfetta immedesimazione, una persona che non finge affatto, che non fa il personaggio, ma si rivela nella più singolare autenticità.
«Ascoltando la prima canzone del disco “Non smetto di aspettarti”, remake del brano di Fabio Concato, già c’è tutto, tutto di Mina – ha sottolineato Massimiliano – Lei non fa che inventare, ogni volta, e anche questa canzone, ogni frase, perfino in ogni lettera dell’alfabeto, diventano sue, inimitabili».
“Senza farmi male” porta la firma di Elisa.
«Mina ha scelto questa canzone di Elisa e l’ha fatta sua – ha osservato Massimiliano – Comunque resta Elisa in tutto e per tutto, ma Mina cambia sempre, e se anche mantiene quel che è già stata, perfino lampi della ragazza, tra spontanei zampilli di un sé inossidabile che sta sotto tutte le sue metamorfosi e perdura in un’abilità tecnica e in un vigore sonoro che sbalordiscono».
Ad anticipare l’album è stata la canzone “Buttalo via” di Francesco Gabbani.
«Mina gioca con i generi e gli stili musicali continua a ricordarci fino a che punto il talento e la libertà siano importanti per affermare la nostra identità – ha riflettuto Pani – È un modello di interprete per i musicisti come modello di coraggio e libertà per i ragazzi della generazione Z».
La grande abilità di Mina è di essere fuori da ogni cliché, da sempre.
«Non ama il pezzo da Mina, cerca quello interessante, e il cambio di registro ne fa una grande interprete – ha rivelato Pani – Mina cerca di mettere dentro tante cose, diverse, magari che una parte di pubblico non andrebbe a comprare: il bello è la varietà dei suoi dischi».
Mina è forse la cantante che riceve un gran numero di canzoni da autori anche sconosciuti per i suoi dischi.
«Brani inediti gliene arrivano tantissimi, 3-4 mila all’anno e ha la pazienza di ascoltarli tutti, l’unica a farlo, li sceglie personalmente per i suoi progetti futuri – ha puntualizzato Massimiliano – La scelta va ai testi meravigliosi in cui ha sempre avuto fiducia: se una canzone è bella la fa e basta, con rispetto di chi l’ha scritta e lei ha il coraggio di proporla. L’hanno sempre massacrata, da quando sono nato io da un rapporto con un uomo sposato».
Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all’albo professionale dell’ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound.
Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo.
Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda.
È inviato musicale dell’agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto.
Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport.
È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto.
Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d’Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d’Argento, Mandarino d’Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d’Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta.
Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca.
In ambito sportivo stato insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza Stella d’Oro FIGC 1992 e 2003.
Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni.
Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta.




