Taranto – Le dissero: «E’ solo un mal di testa» 40enne muore, rinviati a giudizio per omicidio colposo i medici
Sarebbe bastato, secondo i parenti, un semplice esame diagnostico o una Tac per salvare la vita alla 40enne Irene Francia. La donna morì il 25 luglio del 2015 dopo tre giorni di coma e dopo ripetute visite al Pronto Soccorso di due diversi ospedali di Taranto. Per questa morte la Procura di Taranto aprì un fascicolo per omicidio colposo a carico di sei medici.
Oggi dinnanzi al Gup del tribunale di Taranto, Incalza, per l’udienza preliminare, sono stati rinviati a giudizio due medici: il dottor Antonio Donvito (che operava presso l’ospedale Moscati di Paolo VI) e il dottor Annalisa Castrignano (in servizio al SS Annunziata di Taranto). Entrambi risponderanno di omicidio colposo. L’udienza si svolgerà dinnanzi al Giudice Monocratico presso il tribunale di Taranto il prossimo 3 luglio.
Disposta l’archiviazione per i 4 medici che operarono la donna.
Si sono costituiti per la parte civile sia il marito della povera donna che le figlie, tutti seguiti dall’avvocato Maria Letizia Serra del foro di Taranto.
La vicenda
Il 14 luglio Irene inizia ad avvertire un forte mal di testa, l’annebbiamento della vista e conati di vomito. La donna si allarma ricordando che, a seguito degli stessi sintomi, la madre era deceduta otto anni prima per un aneurisma cerebrale. Si sarebbe recata così al Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati di Taranto spiegando le sue paure al medico di turno che, secondo il racconto dei familiari, non credendole, l’avrebbe rimanda a casa dopo averne disposto le analisi del sangue.
I disturbi però non cessano. Il 17 luglio, la donna sta nuovamente molto male tornando ad accusare gli stessi sintomi. A questo punto il marito la porta in un altro ospedale della città, il Santissima Annunziata. Anche qui Irene esterna ai medici le sue paure legate alla morte fulminante della madre. Ma, anche stavolta, il medico non l’avrebbe creduta mandandola a casa con un calmante per sospetta gastroenterite.
Si arriva così al 22 luglio, quando Irene Francia entra in coma mentre è a casa. Il marito la porta d’urgenza al Moscati. Stavolta i medici capiscono la gravità e con un’ambulanza la trasferiscono al Santissima Annunziata dove prima avrebbero tentato un intervento in laparoscopia e poi uno chirurgico in sala operatoria. Purtroppo non c’è più nulla da fare, la donna non si sveglierà più dal coma e, il 25 luglio, viene dichiarata la morte cerebrale.
L’Asl subito dopo annunciò l’avvio di un’indagine interna sull’accaduto.