Depuratore consortile Manduria– Sava l’ex consigliere Durante ha presentato una denunzia in Procura
«Sul depuratore rimane solo la strada Giudiziaria». È ciò che sottolinea in una lunga nota stampa l’ex consigliere comunale, Arcangelo Durante, in merito alla «telenovela» del mega depuratore consortile Manduria – Sava, in costruzione in territorio di Avetrana. L’ex consigliere che da sempre ha seguito le vicissitudini del progetto ritenuto da molti un’offesa alle aree protette in cui sta per essere costruito, commenta testualmente «l’unica strada che ci resta per bloccare il cantiere del depuratore consortile i cui lavori avanzano speditamente è quella giudiziaria, la politica regionale ci ha abbandonato, quella locale ci ha svenduto, di fatto, la volontà popolare è rimasta inascoltata nonostante le riuscitissime manifestazioni del 31 Marzo e del 7 Aprile 2017». Eppure, rimarca l’ex consigliere, i risultati della protesta avevano portato ad ottenere l’opportunità di delocalizzare l’impianto da Urmo Belsito in Contrada Serpenti, accordo, tra l’altro, sottoscritto lo stesso 7 Aprile 2017 dalla Regione Pu-glia Acquedotto Pugliese, e i comuni di Manduria ed Avetrana. «Dopo che il 10 Aprile il consiglio comunale di Avetrana deliberava l’accordo, a Manduria invece l’11 Aprile mancava il numero legale in aula, mentre il giorno dopo, il sindaco e la sua maggioranza ritiravano la delibera in questione che prevedeva lo spostamento del depuratore da Urmo Belsito in contrada Serpenti». A tal proposito Durante tiene a sottolineare di essere rimasto solo a sostenere tale tesi e, comunque, di avere presentato una denunzia contro la costruzione di tale impianto a Urmo belsito. « Dopo aver rivolto l’invito a tutte le associazioni e comitati Manduria Lab, Cecilia De Batholomaeis, Manduria Migliore, Movimento 5 Stelle , Movimento Idea di Giuseppe Coco e Movimento Manduria Noscia di Mimmo Breccia senza ottenere la loro adesione per presentare una denuncia unitaria – si legge ancora nella nota – il 20 Giugno scorso il sottoscritto in qualità di unico componente di Manduria del Comitato di tutela del territorio di Avetrana associato a Italia Nostra ha protocollato davanti al Procuratore Carlo Maria Capristo, un esposto denuncia e l’intero dossier di 8 pagine che contiene anche l’esposto denuncia presentato alla Procura di Taranto e alla Dia di Lecce il 12 Settembre 2017 proprio per far luce sull’episodio della mancata approvazione dell’accordo raggiunto a Bari». A proposito di presunte responsabilità sulla mancata approvazione della variante citata, prosegue la nota «è troppo comodo oggi scaricare la responsabilità alla sola lettera di Bruno Vespa, con la quale il giornalista e conduttore televisivo, nonché imprenditore vinicolo, chiedeva di evitare di installare il depuratore in località Serpenti, quando il primo responsabile è sicuramente l’ex sindaco Roberto Massafra assieme alla sua maggioranza, senza escludere, forse, le pressioni di altri personaggi del nostro territorio che hanno indotto il 12 Aprile 2017 lo stesso sindaco e i consiglieri comunali a fare marcia indietro perdendo una grandissima occasione e tradendo i manduriani». Criticando poi l’annunciato corteo di protesta ritenendolo solo una strumentalizzazione politica, così conclude Durante «pertanto oggi tornare a manifestare utilizzando i villeggianti diventa solo strumentale alle prossime campagne elettorali comunali e regionali del 2020, piuttosto, oggi chi si professa «Messia» e «salvatore della Patria» sulla questione depuratore, dica chiaramente ai manduriani durante le manifestazioni del 31 Marzo e del 7 Aprile 2017 dov’era e con chi era, poiché, se la memoria non mi inganna faceva parte proprio dell’entourage dell’ex sindaco e dell’ex assessore Lariccia».
G. Cer.