Taranto e provincia

Taranto, Ilva – Slai cobas: ” Assemblea operaia e cittadina 10 gennaio”

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Slai cobas per il sindacato di classe sul decreto Renzi per l’ilva
assemblea operaia e cittadina 10 gennaio 2015 ore 9 – luogo da confermare –

lo slai cobas per il sindacato di classe Taranto esprime un suo primo

giudizio critico sul decreto Renzi per l’ilva in 10 punti:

1-  esso non contiene la tutela prioritaria del lavoro degli operai
dell’ilva e dell’indotto, che restano alla mercè delle esigenze produttive e
di mercato dell’ilva e con il regime di amministrazione straordinaria non
hanno garanzia del lavoro, dei salari e dei diritti acquisiti

2 – esso modifica di fatto l’AIA insufficiente già di per sè e quindi sposta
in avanti nei tempi e modi la ambientalizzazione dello stabilimento con
grave danno per operai e cittadini nel decreto non è contenuta alcuna
clausola obbligatoria di uso degli operai ilva e indotto nei lavori di
ambientalizzazione

3 – esso fa di fatto ripartire le bonifiche dall’attuazione di questo
decreto e quindi invece di accellerare i lavori ,ne pianifica il ritardo a
partire da zero.

4 – esso dà mano libera a commissari vari per non osservare norme di
sicurezza nel lavoro e li mette a riparo dalle conseguenze giudiziarie del
loro operato e questo in una fabbrica pericolosa come l’ilva oggi è una
licenza di infortunare,licenza di malattie professionali, licenza di
uccidere

5 – esso non prevede nessun prepensionamento per nocività da lavoro
siderurgico ed esposizione a sostanze nocive per gli operai ilva- indotto ,
che continuano quindi ad essere doppiamente vittime dei padroni e dei
decreti governativi

6 – il decreto ha fondi già scontati e insufficienti per le bonifiche e
l’emergenza sanitaria a Taranto

7- il decreto stanzia fondi, alcuni provenienti dai sequestri giudiziari
ilva, che non sono ancora nella disponibilità della stessa magistratura che
li ha sequestrati, perchè in paradisi fiscali

8 – i fondi per porto e beni culturali erano già stati stanziati, sono
insufficienti e il loro utilizzo non dà alcuna garanzia di ricaduta
occupazionale, ambientale, turistico sulla città

9- il decreto nazionalizza le perdite e la fase, non recupera fondi dei
padroni, bensì usa fondi dei cittadini – statali- per fronteggiare problemi
critici e restituire poi a i padroni – Riva compreso – la fabbrica per il
profitto

10 – il decreto contiene in sè già le possibilità di non attuazione per
intervento Europa e quindi vuole portare la giustificazione ‘ per colpa
dell’Europa’ per la sua non o parziale attuazione

Antonello Corigliano

Giornalista Pubblicista in attività dal 2005. | Alcune inchieste giornalistiche sono state trattate da "La Vita in Diretta (Rai1)" , "Le Iene (Italia1)", "Striscia la Notizia (Canale5), "Pomeriggio 5 (Canale5)". | Ha collaborato con tv pugliesi : "TBM", "BlustarTv", "Telerema" . | Collabora con "Telenorba" (opinionista); "AntennaSud" (opinionista); ha condotto per Studio100 "Come Amici | Caporedattore del Gruppo PugliaPress | Collabora con i settimanali nazionali "NOI" "ORA" "VOI" occupandosi di spettacolo, gossip e cronaca. | contact : coriglianopress@gmail.com

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