Taranto, Giancarlo Cito sulla situazione attuale: “Ora basta! Non se ne può più di queste storie!”
Una polveriera pronta a saltare in aria da un momento all’altro. Così si presenta Taranto oggi ai nostri occhi. I lavoratori dell’indotto Ilva chiedono un intervento urgente del governo, manifestando rabbia e preoccupazione con nuovi sit in di protesta. Anche i dipendenti diretti del Siderurgico sono pronti a scendere in strada, accanto ai colleghi dell’indotto. Fa bene il presidente di Confindustria Taranto a parlare di una città che “sembra assente”. Io però direi più esplicitamente che le istituzioni sono assenti, la politica assolutamente latitante e solo interessata a futili passerelle pre-elettorali. Mentre il commercio continua a morire, storici negozi del centro di Taranto continuano ad abbassare le saracinesche per non rialzarle più, mentre l’informazione locale continua a perdere pezzi, con una crisi che investe giornali ed emittenti televisive, con i lavoratori che lottano in questi giorni per mantenere in vita i megafoni di questa città, ebbene mentre tutto questo accade, cosa fa il sindaco Stefano? La risposta è la stessa da anni. Sta a guardare, aspettando forse una manna dal cielo. Assistendo a questo stato di cose, mi chiedo come il sangue del primo cittadino non ribolla come il mio. Fino a questo momento l’unica reazione che sembri aver avuto è stata quella di scrivere l’ennesima lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Non si contano veramente più le lettere che ha mandato da che è in carica. Ma con quali risultati? È chiaro che il suo è un atteggiamento fallimentare se siamo alla situazione attuale. Non ho la bacchetta magica, magari l’avessi, ma al suo posto scenderei in piazza con i lavoratori, starei accanto a loro, andrei a Roma a battere i pugni, a far sentire la voce di Taranto, non con una lettera. I tarantini meritano di più, questa città non può essere maltrattata ancora. È stata usata, inquinata, sempre al servizio del Paese e per il bene dello Stato, che oggi le volta le spalle nel momento in cui chiede di essere salvata. Ora basta! Non se ne può più di queste storie!
Taranto, 26 gennaio 2015
On. Dott. Giancarlo Cito