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“ll matrimonio non s’ha da fare”: la vera telenovela della professoressa di Martina Franca
di Antonio Rubino
“ll matrimonio non s’ha da fare”: la vera telenovela di una quarantenne professoressa di matematica di Martina Franca.
Questa volta non è stato Don Rodrigo a dirlo a Don Abbondio, ma il vice parroco della Basilica di San Martino alla mancata sposa “Sedotta e abbandonata”, già precedentemente abbandonata sulle scale di una scuola media di Martina Franca.
Martina Franca, pittoresca e sonnacchiosa cittadina della Valle d’Itria, tra le note delle prove del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, il 10 di luglio ad 2024 , si è risvegliata dal suo torpore estivo non per il pug (che alcuni consiglieri comunali confondono ancora col pus), ma per un intrigo amoroso degno di una soap opera.
La nostra protagonista con l’esasperato desiderio di congiungersi in matrimonio con il rito cattolico, è una brillante professoressa di matematica dal bell’aspetto, tanto da non dover faticare tanto per trovare marito, si ritrova al centro di una tempesta di pettegolezzi e accuse che nessuno sembra voler chiarire, tranne noi, che conoscevamo ogni sordido dettaglio fin dall’inizio, ma abbiamo evitato perchè non volevamo mettere alla gogna una donna, quando i responsabili della vicenda erano altri.
Un cuore infranto dietro la cattedra
La storia inizia con una professoressa, intelligente e di bell’aspetto, che si innamora del classico “lui che se la tira” (a detta di alcuni suoi colleghi), o presunto playboy del corpo docenti dello stesso istituto.
Lui che ora si fa anche intervistare e non è escluso che lo vedremo invitato in qualche trasmissione di gossip, si destreggia tra sorrisi e battute, ignaro, o forse no, del sentimento che la collega prova per lui.
In paese si mormora di una relazione clandestina continuativa con la nostra professoressa, ma il nostro Casanova nega tutto, giocando la carta del povero innocente ignaro che porta come testimone (come Pulcinella) la sua attuale compagna.
Eppure, dalle nostre fonti risulta chiaro: c’è stata più di un’occasione in cui i due sono stati visti insieme, in atteggiamenti che tutto sembravano tranne che amichevoli.
La valle del silenzio
In una cittadina dove la politica locale fatica a distinguere tra un piano urbanistico e una malattia infettiva, la vicenda diventa subito di dominio pubblico.
Le chiacchiere corrono più veloci delle notizie, e la nostra professoressa si trova bersagliata sui social (tanto da aver dovuto chiudere il suo precedente profilo facebook par aprirne un altro).
È l’ennesima vittima di una gogna mediatica che non risparmia nessuno, soprattutto chi, come lei, ha commesso il grave errore di innamorarsi dell’uomo sbagliato.
Il prezzo del silenzio: tutti hanno preso i soldi
Ma il vero scandalo non è solo il cuore infranto della professoressa.
È il silenzio complice di chi sapeva e ha preferito incassare piuttosto che parlare.
Proprio come nei Promessi Sposi, dove Don Rodrigo fa minacciare Don Abbondio dai bravi, qui abbiamo visto un intero sistema tacere per convenienza.
Tutti hanno preso i soldi ovvero tutte quelle attività che si contattano quando una coppia decide di sposarsi, nonostante dappertutto si è presentata sempre da sola e i suoi interlocutori andava bene purchè prendessero “i denari”. Solo il Parroco della Basilica tiene a precisare: “Noi non abbiamo preso nemmeno un euro”.
Chi per coprire, chi per evitare rogne come la dirigente scolastica, prossima alla pensione che pur venendo a conoscenza fin dall’inizio di tutto, allertata dagli stessi commercianti, ha chiuso un occhio e anche l’altro, evitando di segnalare le stranezze per non compromettere la sua uscita di scena.
“Se uno paga un servizio, nessuno può rifiutarsi di venderlo”, si sono detti ii commercianti e qualche pubblica autorità interpellata.
E così, la nostra professoressa è stata lasciata sola a pagare il prezzo delle sue illusioni.
La vittima inconsapevole
La professoressa è la vera vittima di questa storia. Mentre i colpevoli, quelli che hanno taciuto e incassato, rimangono nell’ombra, lei ha pagato con la dignità e la reputazione.
Il primo cittadino di Martina Franca, invece di accertare le responsabilità, allerta i servizi sociali, come se la cosa potesse essere risolta con un po’ di assistenza.
Un avvocato suggerisce di indagare su possibili reati di circonvenzione di incapace, ma la questione rimane intricata come un’equazione impossibile da risolvere.
L’amore e la matematica
La nostra professoressa, che di numeri se ne intende, li ha forse dati in amore, ma qualcuno ha approfittato della sua ingenuità.
Qualche dubbio sul collega Casanova è difficile non averlo. Educatore oltre che insegnante, ora non ne vuole più sapere di matrimoni o relazioni.
Eppure per lei, c’è un detto che dice: non c’è due senza tre.
Forse la nostra eroina dovrebbe inviare una lettera a “C’è posta per te” e cercare l’amore in TV, dove Maria De Filippi potrebbe aiutarla a trovare un uomo migliore di chi l’ha illusa due volte.
The end
In questa storia dove “il matrimonio non si è fatto”, la nostra professoressa merita di trovare la felicità lontano dai giochi di potere e dalle bugie.
E chissà, magari sarà proprio grazie a noi che troverà il suo lieto fine.
Perché non c’è mai stato un matrimonio, ma c’è stato chi ha incassato lo stesso e chi sapeva ha taciuto.
Tra le domande che mi vengono fatte da alcuni giorni ce n’è una: Tu manderesti i tuoi figli in quella scuola? Già, bella domanda, non saprei rispondere. Certo che di scuole medie a Martina Franca ce ne sono
La Magistratura farebbe bene ad aprire un fascicolo e accertare i fatti e le responsabilità di tutti coloro che sapevano e hanno taciuto.
“Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”
editoriale
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