Filograna: Flat Tax e RDC non ci convincono
Filograna: Flat Tax e RDC non ci convincono. La manovra approvata dal governo – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva Eugenio Filograna sulla flat tax – che ha innalzato il reddito per gli autonomi e partite iva da 65 a 85 mila euro, nonostante precedentemente annunciato dallo stesso Ministro Salvini dovesse essere estesa a 100 mila euro, è un segnale di buona volontà, ma non è la soluzione che potrà risolvere i problemi per le micro imprese, così come la detassazione ai premi per i dipendenti.
Un po’ di respiro– continua Filograna – può avvenire invece per la “tregua fiscale”, ma sembra essere quel apparente miglioramento degli ammalati affetti da una malattia grave o terminale pochi giorni o poche ore prima della morte.
La Flat tax di Salvini in effetti sembra essere la rivisitazione di quella di Renzi che l’aveva introdotta con il limite di 35.000 euro l’anno. Qualche anno dopo Salvini l’ha portata a 65 euro ed oggi a 85.
È un piccolo aiuto, ma il nostro programma dell’Associazione Nazionale Autonomi e partite iva prevede zero tasse e zero contributi fino a 100.000 €.
È l’unico modo per rilanciare l’economia.
Senza gli autonomi e le partite Iva che possano ripartire da zero debiti, senza pagare tasse e contributi, fino a 100 mila euro annui, pur mantenendo l’assistenza sanitaria, il nostro paese rimarrà sempre ingessato ed in perenne crisi.
Questo è fattibile. Bisogna solo superare il pregiudizio della sinistra nei nostri confronti. Un governo di centro destra serve soprattutto a questo. Per la sinistra ciò sembrerebbe un regalo, in verità sarebbe il vero rilancio dell’economia. Se il governo analizzasse ed osservasse le opportunità del nostro “risanamento equitativo, del condono o della pace fiscale.” Non avremmo problemi di nessun genere. Potremmo anche fare a meno dei prestiti e dell’Europa.
Rimane il pregiudizio nei confronti di tutte le partite iva e degli autonomi che riguardano milioni di persone e la somma del loro fatturato costituisce il prodotto interno lordo del nostro Paese.
Sulla evasione fiscale – conclude il presidente dell’Associazione Autonomi e Partite Iva – si è costruita una errata politica tributaria. Tutto questo porta alla conclusione che l’evasione fiscale in Italia non esiste se, alla fine dell’anno, gli Autonomi e le Partite Iva hanno pagato tre volte di più, nell’esercizio della propria attività, l’importo che avrebbero dovuto pagare allo Stato come tassazione.
Solo qualche giorno fa abbiamo ribadito la nostra contrarietà al RDC che secondo noi doveva essere sostituito con un contributo di “Assistenza alla povertà” per coloro che realmente non sono in grado di lavorare. Il governo non se l’è sentita di prendere una decisione forte a riguardo e si è preso un anno in più, prorogandolo fino al primo gennaio 2024 quando dovrebbe essere abrogato per tutti gli “occupabili”.
In realtà questo significa tenere inattive centinaia di migliaia di persone per un altro anno, penalizzando imprese che hanno bisogno di manodopera, soprattutto nl settore ristorativo e turistico che rappresentano uno dei punti fermi della nostra economia.
La cancellazione immediata del RCD per le persone abili al lavoro non solo avrebbe fatto risparmiare più di 1,5 miliardi di euro allo Stato, ma avrebbe aiutato queste persone a cambiare la propria mentalità passando dall’ozio alla determinazione di trovare una motivazione che gli americani chiamano “get back on track” (rimettersi in pista).
Dopo un anno, una persona che è rimasta sul divano di casa diventa un pericolo per la sanità pubblica. Sono infatti aumentati i casi di depressione e di sindrome ansiosa. Il nuovo governo deve avere il coraggio di prendere delle decisioni: Non serve l’aspirina, ma un cambiamento radicale