Taranto – Archivio Storico. Il Comune pensa ad una nuova collocazione che tuteli il patrimonio culturale della città.
TARANTO – L’archivio storico è attualmente collocato presso l’immobile ex UPIM di proprietà di Amat s.p.a. A fronte dell’occupazione di tali locali, il Comune corrisponde un’indennità mensile dell’importo di euro 14.933 giusta delibera di G.C.n. 91/2016.
Sin dal dicembre 2015 l’amministrazione Stefàno era a conoscenza della esigenza di rilasciare il predetto immobile per due ordini di ragioni.
In primo luogo, attesa l’inesistenza di qualsivoglia titolo giustificativo della occupazione, l’AMAT richiedeva il rilascio dell’immobile anche in ragione dei rapporti contrattuali nelle more intrapresi con soggetti terzi in relazione agli altri piani dell’immobile. In secondo luogo l’immobile attualmente detenuto non corrisponde ai requisiti richiesti dalla normativa attualmente in vigore relativa agli archivi pubblici.
L’immobile, degradato in più parti, se non addirittura fatiscente, non consente la fruizione dell’inestimabile patrimonio non solo agli utenti ed ai cultori della materia ma, addirittura, agli stessi dipendenti comunali, esposti anche al pericolo di crolli.
In definitiva, le attuali condizioni di abbandono in cui versa l’immobile hanno sono il frutto della scarsa attenzione dimostrata dalla vecchia amministrazione nei confronti dei beni del suddetto inestimabile valore culturale.
Nel corso del 2016 la procedura bandita sotto forma di manifestazione di interesse alla concessione di lavori per l’archivio storico e generale, veniva poi annullata in autotutela nel febbraio 2017. Nel giugno 2017 l’amministrazione uscente provvedeva alla richiesta di un mero preventivo di spesa alla direzione commerciale del CNI (centro dell’archiviazione) di Noicattaro, con sede a Rutigliano, per l’allocazione almeno triennale dell’archivio storico nelle more della individuazione di altra sede.
Fatte tali doverose premesse, l’archivio storico, che ha fatto risorgere l’entusiasmo dei cultori della materia, forse per troppi anni assopito, è stato preso in carico dall’amministrazione Melucci sin dai primissimi giorni di insediamento; all’esito dei necessari sopralluoghi, la nuova Amministrazione ha posto in atto tutte le migliori pratiche al fine di proteggere l’immenso patrimonio archivistico, ivi incluso il c.d. Archivio ex Belleli, e di renderlo fruibile finalmente all’intera cittadinanza attraverso la consultazione anche telematica dei documenti conservati.
Tra le ipotesi valutate non sono mancati i palazzi storici. Pur tuttavia, trattandosi di immobili non idonei da un punto di vista strutturale, se non all’esito di lunghe e costose procedure di adeguamento ed efficientamento, si stanno valutando, altresì, soluzioni ponte atte a scongiurare i pericoli a cui l’archivio è attualmente esposto.
Tra le varie location prese in considerazione e per le quali si stanno attivando degli studi di fattibilità vi sono l’ex mercato Salinella, la sede della Banca d’Italia, la biblioteca Acclavio nonché altra struttura privata, sorta già con la destinazione di archivio, sulla via Galeso.