Brindisi- Polpette ed esche al veleno. A.I.D.A.A: “Nuovo allarme in via Cappuccini”
Posted On 26/05/2016
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Polpettine avvelenate sarebbero state preparate e disseminate per l’intero complesso condominiale “Appia verde”, in via Cappuccini a Brindisi. L’ultimo ritrovamento proprio ieri. Di seguito riportiamo un comunicato dell’associazione AIDAA:
BRINDISI ( 26.05.2016 )- Non c’è tregua per gli animali e per quella fetta di società ancora definibile civile all’interno del complesso condominiale soprannominato “Appia verde” in via Cappuccini a Brindisi.
Ieri sera sono state rinvenute delle esche disseminate per i viali condominiali , per le quali un cane di proprietà, Tyson, ha rischiato di essere l’ennesima vittima di una lunga lista di decessi causati dalla mano, forse la stessa, che per anni ha continuato indisturbata a preparare miscele mortali contro gli animali. A questa lista, purtroppo, si aggiungono tutti gli atti di crudeltà che hanno causato la morte di un’intera colonia felina protetta e curata dall’A.I.D.A.A. direttamente dal Presidente Protempore Antonella Brunetti , ” erano tutti sterilizzati e curati con amore – dice- non potrò mai dimenticare lo strazio provato, gatti sbranati da cani pit bull lasciati liberi dal titolare di un’autofficina poco piu avanti , lunghe agonie per avvelenamento, gatti privati del pelo con un rasoio elettrico, allontanati coattamente per essere gettati nelle campagne, gatti presi a calci”.
Negli anni , sono stati numerosi gli interventi richiesti dal Presidente Brunetti ai vari organi di polizia giudiziaria congiuntamente ai sopralluoghi con il servizio veterinario ASL – area benessere animale; verbali e accertamenti autoptici, indagini presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale competente hanno fatto emergere la drammatica verità già sotto gli occhi di tutti ma in nessuna coscienza, non fosse altro che quella di volontari che continuano a sostituirsi all’ente pubblico e proprietario delle specie libere sull’habitat.
L’iter procedurale ai sensi delle vigenti normative, l’ art. 146 T.U. delle Leggi Sanitarie, dell’art. 544-bis e 544-ter del codice penale, e del provvedimento del Ministero della Salute, ” Ordinanza contingibile ed urgente concernente norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati “(Gazzetta Ufficiale n.13-2009) che istituisce divieti e obblighi per debellare la piaga degli avvelenamenti, prevede, così come è stato fatto, l’inoltro di denuncia alla massima autorità competente, il Sindaco, e presso la Procura della Repubblica, ma ad oggi sono venuti a mancare tutti gli step successivi a tutela di persone ed animali per evitare il reiterarsi degli episodi e per l’individuazione dei colpevoli.La stessa Amministratrice dello stabile è stata diffidata dal Comune di Brindisi per il mancato rispetto dei compiti previsti dall’Anaci.
Il silenzio è caduto come un sipario su centinaia di animali morti ammazzati , vissuti nel breve tempo d’una misera vita e soprattutto morti su una linea di totale menefreghismo.
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