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Home Agricoltura

L’agricoltura pugliese alla canna del gas: dieci le questioni da affrontare con le possibili soluzioni

CIA - Agricoltori Italiani di Puglia ha indetto una Mobilitazione Regionale

redazione by redazione
1 mese ago
in Agricoltura, Aziende, Economia
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L’agricoltura pugliese alla canna del gas: dieci le questioni da affrontare con le possibili soluzioni
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L’agricoltura pugliese è alle prese con una crisi senza precedenti che non sta risparmiando alcun comparto. Oltre a ciò continuano a permanere criticità ormai ataviche, strutturali ed infrastrutturali, che vanno affrontate con vigore e concretezza.

CIA – AGRICOLTORI ITALIANI di Puglia ha indetto una mobilitazione regionaleper tenere alta l’attenzione sulle emergenze in corso e per sollecitare le Istituzioni preposte a qualunque livello affinchè si trovino soluzioni adeguate.

Di seguito un quadro delle situazioni critiche e le proposte che CIA – AGRICOLTORI ITALIANI Puglia sottopone alle Istituzioni, chiedendo a tutti i livelli di fare squadra e di agire in sinergia per salvare l’economia regionale pugliese, trovando soluzioni condivise ed utilizzando in modo strategico le risorse a disposizione e incrementarle per mettere in moto azioni concrete, rapide, efficaci.

 

I COSTI DELLE MATERIE PRIME

Le materie prime – gasolio agricolo, fertilizzanti, mangimi ed altro – registrano quotidianamente aumenti spropositati (fino al 200% in più) per il combinato disposto delle speculazioni e degli effetti negativi della guerra in Ucraina.

 

RICHIESTE:

  1. Estensione di almeno altri 6 mesi del credito di imposta sul gasolio agricolo del 20-30%;
  2. Eliminazione delle accise sul gasolio agricolo;
  3. Defiscalizzazione previdenziale in materia di lavoro agricolo;
  4. Riduzione del 50% il costo dei contributi previdenziali ed assistenziali;
  5. Controlli da parte degli organismi preposti (forze dell’ordine) sulle speculazioni e sull’aumento dei prezzi in generale;

 

I PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI

I prezzi riconosciuti ai produttori agricoli molto spesso non coprono nemmeno le spese di coltivazione e raccolta.

Produrre al di sotto dei costi di produzione non è possibile, così come non lo è produrre a ‘costi italiani’ e svendere a prezzi internazionali le produzioni ottenute, stando attenti a rispettare – doverosamente e come facciamo sempre – i contratti di lavoro, le norme sulla sicurezza e le regole per garantire la salubrità dei prodotti. Tutta questa mole di lavoro non è riconosciuta da chi porta sulle tavole dei consumatori quei prodotti.

In sostanza, il comparto agricolo è uno dei pochi a subire e a non determinare il prezzo dei propri prodotti, con uno squilibrio di potere contrattuale che pende completamente a favore della GDO (la Grande Distribuzione Organizzata) e dei mediatori.

 

RICHIESTE:

  1. Riequilibrare i rapporti all’interno della filiera e in particolar modo con la GDO;
  2. Aggregare e differenziare l’offerta e favorire la rinascita di punti vendita e negozi specializzati per la distribuzione dei prodotti;
  3. Eliminare le disparità esistenti anche in ambito europeo ed extra europeo rispetto all’uso dei fitofarmaci;
  4. Sovvenzionare l’espianto di vecchi impianti, in modo da rinnovare le strutture e incentivare l’innovazione varietale;
  5. Favorire l’aggregazione in OP;
  6. Realizzare il catasto ortofrutticolo;

 

MANODOPERA AGRICOLA

L’emergenza della manodopera nel settore agricolo è insostenibile per le imprese. La situazione è prossima a diventare critica. Non si riesce a reperire manodopera, manca il flusso dell’Est Europa e dai Paesi extracomunitari.

Il comparto agricolo, poi, è soggetto quotidianamente alle condizioni meteo-climatiche che possono  o non permettere la esecuzione dei relativi lavori in campagna. Pertanto risulta davvero vincolante e penalizzante la norma che obbliga i datori di lavoro agricoli ad avviare le assunzioni il giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro.

 

RICHIESTE:

  1. Utilizzare i “corridoi verdi” per i lavoratori extra comunitari;
  2. Utilizzare la manodopera dei percettori del Reddito di Cittadinanza;
  3. Rivisitazione delle norme in materia di assunzioni agricole che consentano ai datori di lavoro agricoli di poter effettuare assunzioni immediate lo stesso giorno di inizio del rapporto di lavoro.

 

I CAMBIAMENTI CLIMATICI E LE CALAMITA’ NATURALI

Non vi è giorno in cui non si registrano calamità naturali: siccità, alluvioni, grandinate, bombe d’acqua, nevicate, gelate. L’incidenza delle calamità naturali è ormai devastante.

 

RICHIESTE:

  1. riforma della legge 102/2004;
  2. costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del Psr;
  3. accellerare le istruttorie per il riconoscimento degli indennizzi.

LA FAUNA SELVATICA

La presenza incontrollata sul territorio di fauna selvatica (cinghiali, lupi, cinghiali, storni), sta determinando annualmente milioni di euro di danni ad allevamenti e coltivazioni, sta mettendo in pericolo anche i residenti nelle campagne.

È necessario procedere ad un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali.

 

RICHIESTE:

  1. abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di detti animali sul territorio;
  2. riconoscere risarcimenti veri e propri agli agricoltori danneggiati;
  3. superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti;
  4. riformare radicalmente la legge 157/1992;
  5. prevedere la sterilizzazione dei cinghiali;
  6. prevedere la eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale.

XYLELLA FASTIDIOSA

Abbiamo sempre sostenuto che la Xylella fastidiosa non avrebbe atteso i tempi della burocrazia, della politica e della giustizia.

Non ci eravamo sbagliati, stante l’avanzamento del batterio giunto ormai in provincia di Bari.

A tal proposito si ribadisce ancora una volta che il nostro riferimento è sempre stata e sarà la scienza e non la fantascienza, i santoni e gli pseudoambientalisti che tanti danni hanno arrecato in questi anni attraverso le loro azioni di disinformazione e di proteste senza senso e senza fondamento scientifico, distruggendo in quasi 10 anni un patrimonio immenso.

Gli agricoltori in questi anni hanno rispettato le regole, innanzitutto eseguendo regolarmente le buone pratiche agricole e tutte le procedure previste dai piani di azione annuali varati dalla Regione Puglia, con un aumento esponenziale dei costi a fronte di bilanci aziendali in molti casi ridotti a zero.

Restano ancora delle criticità – soprattutto notevoli ritardi – circa la eradicazione delle piante infette per le quali i proprietari non avanzano richiesta di eradicazione volontaria.

 

RICHIESTE:

  1. nomina di un commissario straordinario per gli abbattimenti con poteri, mezzi, risorse economiche e umane straordinarie;
  2. accelerare la erogazione della 2.da e 3.za annualità per i frantoi;
  3. accelerare le istruttorie delle domande relative alla mis. 4.1.C
  4. destinare ulteriori risorse per la rigenerazione olivicola delle province interessate;
  5. svolgere periodicamente le attività di monitoraggio delle piante e dei vettori;
  6. destinare risorse agli agricoltori che svolgono con diligenza le buone pratiche agricole;
  7. prorogare per altri due anni gli indennizzi per i danni subiti da Xylella;
  8. implementare ulteriormente la ricerca scientifica e la sperimentazione;
  9. continuare nella sperimentazione dei sovrainnesti dei monumentali;
  10. integrare la concessione di carburante agricolo per le zone colpite dal batterio
  11. attivare al più presto il catasto olivicolo per le zone colpite dalla Xylella;
  12. bando Psr ad hoc per le aziende che hanno reimpiantato alle quali è necessario dare un supporto fino alla produzione;
  13. un coordinamento per il monitoraggio di tutte le risorse messe a disposizione del sistema agricolo affinché vengano utilizzate per una vera rigenerazione del sistema agricolo e del paesaggio.

 

 LA RISORSA ACQUA

 

In molti territori della Puglia le infrastrutture irrigue risalgono al periodo degli anni ’50 e da allora in molti casi non vi è stata manutenzione né ammodernamenti. Occorre mettere nelle condizioni tutti i Consorzi di Bonifica presenti sul territorio pugliese di predisporre una progettualità utile a migliorare le infrastrutture e consentire il più possibile l’utilizzo delle acque provenienti dagli invasi piuttosto che quelle proveniente dai pozzi.

 

RICHIESTE:

  1. risorse specifiche messe a disposizione per investire nei territori cercando di creare invasi;
  2. Incentivare il riuso e l’utilizzo delle acque reflue provenienti dai depuratori;
  3. Un’autorità unica di gestione delle acque;
  4. Demandare la gestione della realizzazione di nuovi invasi a livello nazionale e non agli enti locali;
  5. Attivare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità dovuta alla siccità dell’anno in corso;
  6. Avviare una nuova sanatoria per i pozzi.

 

I CONSORZI DI BONIFICA

 

CIA – AGRICOLTORI ITALIANI di Puglia ritiene i consorzi di bonifica importanti strumenti di gestione del territorio. Però devono funzionare appieno e rispondere alla loro mission.

 

RICHIESTE:

  1. accelerare la riforma complessiva dei consorzi di bonifica commissariati;
  2. condivisione seria e concreta dei nuovi piani generali di bonifica e dei piani di classifica;
  3. trovare una soluzione concordata rispetto ai ruoli del tributo 630;
  4. programmare un piano di lavori pluriennali dei Consorzi.

 

 

AGRITURISMO

 

Le aziende agrituristiche hanno subito ingenti danni a causa della pandemia Covid 19. A ciò si aggiunge la difficoltà attuale di non riuscire a trovare personale specializzato.

 

RICHIESTE:

  1. Riproporre la misura 21 del PSR Puglia;
  2. Riproporre il Fondo per la filiera della. Il fondo in passato consentiva di richiedere contributi a fondo perduto da un minimo di mille fino a un massimo di diecimila euro per l’acquisto di prodotti 100% Made in Italy,

 

 

UVA DA TAVOLA: LA QUESTIONE ROYALTY

 

In alcuni Paesi, come Israele, Cile e Stati Uniti, la ricerca scientifica ha prodotto nuove varietà di frutti. La proprietà intellettuale di quelle produzioni implica il pagamento delle royalty, da parte dei semplici agricoltori sul territorio, non solo per avere l’autorizzazione a coltivare determinate varietà ma anche nella successiva vendita del raccolto.

 

RICHIESTE:

  1. Bloccare l’azione di strozzinaggio praticata dai breeders;
  2. Sostenere programmi nazionali di ricerca in sinergia tra Istituzioni pubbliche, enti scientifici e imprese, comprese le Op per il miglioramento genetico per l’uva da tavola e gestione pubblica delle nuove varietà.

 

IN GENERALE…

 

Nel complesso e con celerità serve una riforma del sistema del risarcimento dei danni da calamità e da crisi di mercato con regole semplici ed in grado di rispondere immediatamente alle esigenze degli agricoltori. Dobbiamo superare la logica dell’emergenza e delle soluzioni tampone. E non possiamo più subordinare le vite degli agricoltori a tempi burocratici biblici.

 

In generale, al fine di riportare il settore agricolo pugliese, nei margini di una sostenibilità di gestione e competitività produttiva chiediamo anche di:

 

  1. Approntare misure specifiche nel PSR pugliese e nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza;
  2. Appostare risorse per la gestione delle crisi di mercato;
  3. Appostare risorse per la realizzazione di infrastrutture di stoccaggio legate a strumenti di trasporto intermodale;
  4. Appostare risorse per l’efficentamento energetico, di macchine e strutture, e per il riutilizzo di tutti gli scarti di lavorazione e scarti potatura;
  5. Approntare misure per la gestione del rischio da calamità e crisi di mercato;
  6. Iniziare a lavorare a livello europeo per prevedere e varare nel prossimo futuro una sorta di “PNRR 2”;
  7. Rinnovare le cambiali agrarie;
  8. Intervenire sugli istituti bancari che ultimamente stanno chiedendo alle aziende di rientrare dai fidi;
  9. Sospendere le rate mutui per 12 mesi;
  10. Effettuare la anticipazione immediata di tutte le somme dovute su domanda PAC 2022 e PSR misure agroambientali;
  11. Realizzare dei piani di settore dei comparti produttivi agricoli della nostra regione da inserire in un contesto di piani di settore nazionale;
  12. Rivisitare le norme fondanti della PAC a livello europeo a fronte delle criticità emerse a seguito del conflitto Russia-Ucraina.

 

CONCLUSIONI

 

In conclusione chiediamo alle istituzioni a tutti i livelli, in primis a Regione Puglia e Governo nazionale, di attivarsi immediatamente per affrontare le criticità innanzi accennate e di trovare le possibili soluzioni a salvaguardia delle imprese agricole e dei lavoratori.

Qualora non dovessero esserci le prime risposte alle legittime istanze degli agricoltori, CIA Puglia è pronta a scendere in piazza a oltranza.

 

Caro Gasolio: proposte della CIA Puglia

 

Premessa

L’agricoltura pugliese attraversa una fase drammatica, sotto molteplici punti di vista, con i costi di produzione che sono andati fuori controllo e con condizioni climatiche avverse che incidono negativamente sui cicli colturali e quindi sulle produzioni realizzate in campo.

Molte imprese agricole soffrono condizioni di stress di liquidità e hanno bisogno di un supporto da parte delle Istituzioni per poter superare il difficile momento ed essere pronte ad affrontare la fase della ripartenza che tutti auspicano avvenga nel più breve tempo possibile.

Con la forte consapevolezza dello stato di crisi del settore primario regionale, la CIA Puglia propone alla Regione di mettere in campo interventi diretti ed indiretti, tali da consentire un minimo ristoro a favore del sistema delle imprese.

In particolare, si propone di lavorare rapidamente su tre diversi strumenti che di seguito sono descritti con alcuni dettagli di natura operativa.

 

Un contributo per le spese di acquisto di gasolio agricolo

Il costo per le forniture di gasolio e di altri prodotti energetici necessari alla gestione delle diverse attività agricole è lievitato notevolmente negli ultimi mesi, nonostante qualche intervento calmieratore messo in atto dal Governo.

Dopo i recenti aumenti di prezzo del gasolio è ormai necessario intervenire con una specifica misura, da finanziare con risorse regionali o nazionali e finalizzata ad abbattere il costo di approvvigionamento sostenuto dalle imprese agricole.

La CIA Puglia chiede che, in mancanza di un tempestivo intervento governativo, sia la Regione ad emanare un proprio regime di aiuto, da impostare sulla base delle norme stabilite nel “quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, varato dalla Commissione Europea lo scorso 23 marzo.

In applicazione a tale disposizione, l’Italia è stata autorizzata ad erogare aiuti di importo limitato e di natura temporanea, a favore delle imprese del settore agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura colpite dalla crisi ucraina.

In particolare è possibile concedere sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, agevolazioni fiscali, azzeramento o riduzione dei contributi previdenziali o assistenziali, per le imprese agricole, entro un importo complessivo non superiore a 35.000 euro per beneficiario.

La Regione Puglia potrebbe farsi promotrice di una azione di coinvolgimento delle altre Regioni e Province autonome italiane, in maniera da trovare una soluzione rapida ed equilibrata, utilizzando per l’appunto la flessibilità che è stata accordata dall’Unione Europea in materia di concessioni di aiuti di Stato.

 

L’attivazione degli aiuti di adattamento della riserva di crisi UE

Il Regolamento 2022/467 assegna all’Italia uno stanziamento di fondi europei di 48,1 milioni di euro per l’anno 2022, cui è possibile aggiungere fino al 200% di risorse nazionali ed arrivare così ad un importo complessivo di circa 150 milioni di euro.

Le regole europee prevedono che entro il 30 giugno prossimo, l’Italia comunichi ai servizi comunitari le scelte compiute, fornendo una descrizione delle misure da adottare.

Da una ricognizione eseguita da CIA Puglia è emerso che 8 Stati membri hanno già deciso il cofinanziamento nazionale del 200% ed altri 11 stanno prendendo una decisione analoga.

Ad oggi l’Italia non ha ancora comunicato in che modo intenda utilizzare la riserva di crisi e se vi è disponibilità ad integrare i fondi UE con quelli nazionali.

SI chiede alla Regione Puglia di mettere in campo tutta la propria forza di persuasione per definire un pacchetto di misure da attivare, utilizzando l’opportunità concessa dall’Unione Europea.

I Paesi membri che hanno deciso di utilizzare la riserva di crisi prevedono l’erogazione di contributi a fondo perduto a favore dei settori che maggiormente stanno soffrendo l’aumento dei costi di produzione.

 

Sostegno temporaneo tramite la misura specifica del PSR 2014-2022 (misura Ucraina)

La Commissione Europea ha pubblicato a fine maggio la proposta di regolamento che introduce una nuova misura nel PSR 2014-2022, con la possibilità di erogare a favore delle imprese agricole un aiuto temporaneo eccezionale, sotto forma di assistenza per l’emergenza e finalizzato a garantire la continuità delle attività economiche. È possibile concedere fino a 15.000 euro per agricoltore.

CIA Puglia chiede alla Regione di verificare tempestivamente l’opportunità di attivare la nuova misura e prevedere un cronoprogramma per la pubblicazione del relativo bando.

comunicato stampa diffuso da Cia Agricoltori Puglia

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Tags: a ricschio l'agricolturacaro energiacaro gasolioCIA Agricoltori Italianicia Agricoltori Pugliesieconomia regionaleultim'ora 27 giugno 2022
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