Taranto – Guardia Costiera: attività di contrasto della pesca illegale. I dettagli dell’intervento.
Prosegue senza sosta l’attività di contrasto che la Guardia Costiera di Taranto sta conducendo alla pesca abusiva del dattero di mare, lungo tutto il litorale di giurisdizione.
Solo l’ultimo sequestro operato dal personale del Nucleo Difesa mare della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto – ha riguardato oltre 5 kg di datteri di mare.
Il personale operante, avrebbe individuato due subacquei che in località Praia a mare avevano appena terminato l’attività della pesca abusiva del dattero di mare e saliti a bordo della propria autovettura con il prodotto raccolto, si sarebbero diretti verso la città.
Il personale operante decideva quindi di seguire i due soggetti per verificare dove intendessero portare i datteri raccolti, ma gli stessi, notando un posto di blocco della Polizia di Stato lungo la strada, avrebbero abbandonato repentinamente la via principale per immettersi in una stradina che conduce al mare, e raggiunta la costa, avrebbero dunque occultato il prodotto sotto una banchina in prossimità di uno dei cantieri nautici della zona.
Il personale della Guardia Costiera sarebbe poi riuscito a raggiungere i due individui e a fermarli con l’ausilio degli uomini della Polizia di Stato che, notata la manovra strana e repentina effettuata con l’auto dai due, si erano messi anch’essi all’inseguimento.
L’individuazione del luogo in cui i due avevano occultato i datteri ha richiesto l’ausilio dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Taranto, che immersisi nella zona hanno trovato il sacchetto con il prodotto illegale, occultato sotto una banchina in località Praia a mare del Comune di Taranto.
Il prodotto rinvenuto è stato immediatamente distrutto e i due individui sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per la pertinente ipotesi di reato.
Il “bottino” che i due individui avrebbero potuto realizzare dalla vendita del prodotto sarebbe ammontato a circa 300 euro.
Non sta quindi conoscendo soluzione di continuità l’attività di contrasto all’attività illegale di deturpamento dell’ambiente marino, attraverso la pesca abusiva del dattero di mare, oramai ritenuta una vera e propria piaga del territorio rivierasco tarantino, che come quella effettuata con l’utilizzo di esplosivi, risulta tra le più lesive dell’ambiente marino. Per la pesca del dattero sono necessarie attrezzature quali martelli pneumatici e pinze, il cui utilizzo danneggia gravemente l’ambiente marino dove il dattero trova il proprio alloggio naturale, al punto che bisogna attendere decenni affinché lo stesso, una volta danneggiato, si possa ripristinare.