Confagricoltura e Agriturist: “in Puglia strutture sold out per Pasqua, incertezze sull’estate”
Per gli agriturismi pugliesi il periodo Pasquale costituisce il momento di maggiore vitalità sia per l’accoglienza che per la ristorazione. Quest’anno l’attesa è più grande del solito perché è la prima apertura di Pasqua dopo due anni di fermo: durante l’emergenza covid, in Puglia gli operatori del settore hanno registrato una significativa riduzione del valore della produzione, quasi il 50% in meno rispetto ai volumi del 2019.
“Gli agriturismi pugliesi al momento stanno lavorando al 70% del loro potenziale. Per la settimana di Pasqua siamo quasi al completo e le previsioni ci lasciano sperare in un pienone nel periodo a cavallo di domenica 17 aprile.L’alleggerimento delle misure Covid ha sicuramente contribuito a dare entusiasmo al settore. Tuttavia pesano le incertezze date dalla guerra in Ucraina e dagli aumenti generalizzati fuori controllo che preoccupano i clienti e li portano a limitare le spese soprattutto nei settori non di prima necessità come le vacanze. In media rispetto al 2021 abbiamo registrato un aumento in costi energetici di circa 5 euro per stanza al giorno. È una maggiorazione che va a influire sul costo della camera nonostante gli sforzi degli operatori di tenere i prezzi contenuti. Oggi c’è la necessità di investire da parte di tutti sulla destagionalizzazione, di sfruttare nella nostra regione, tutti – o quasi – i mesi dell’anno in modo da dare più certezze agli operatori e più opportunità ai clienti”, dlo affermano il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e il presidente di Agriturist Puglia Giovanni Scianatico.
Qualche incertezza in più è espressa per il periodo estivo sul quale pesa l’instabilità. Le aziende agrituristiche pugliesi hanno comunque dimostrato la capacità di saper stare sul mercato nonostante due anni di restrizioni e lunghi periodi di chiusure forzate. Puntare sul turismo di prossimità, sulla capacità di offrire grandi spazi e sulla clientela fidelizzata ha permesso alle strutture ricettive di poter superare un periodo drammatico. Così, nonostante l’alloggio e la ristorazione restino punti di forza, si sono consolidate le attività di degustazione di cibi, vini e oli a vantaggio soprattutto dei clienti di prossimità. Altra sfida all’orizzonte per il settore è il caro energia, sfida con la quale le strutture si stanno già confrontando e che si inasprirà nel periodo estivo quando i consumi energetici aumenteranno.