Taranto – ILVA. Fiom-Cgil: “La responsabilità di un eventuale non accordo ricadrà su governo, Mittal e Commissari”.
TARANTO – Dopo il disappunto della Uilm, espresso nella nota ufficiale rilasciata ieri da Antonio Talò, anche la Fiom- Cgil entra nel merito alla decisione di rinvio dell’incontro al MISE (tra AM InvestCo Italy, i sindacati e i Commissari Ilva, sulla questione esuberi) comunicata nella giornata di ieri dal Ministero dello Sviluppo economico e motivato con “la necessità di completare l’iter di approvazione delle norme che consentiranno la corretta esecuzione del piano ambientale, nonché la preparazione più esauriente possibile di tutta la documentazione necessaria al corretto avvio del confronto tra le parti per il raggiungimento di una intesa”.
Per la Fiom è inaccettabile che a quasi due mesi dall’incontro tenutosi il 20 luglio scorso, come da noi già annunciato in conferenza stampa, non sia stata ancora notificata alle organizzazioni sindacali la procedura di cessione del ramo d’azienda – ex art. 47 della legge 428/90 –per l’avvio della trattativa. Così come è inammissibile che il governo abbia previsto l’approvazione dell’AIA entro il 30 settembre, non avendo ad oggi recepito la direttiva europea (2015/2193) relativa alla “limitazione delle emissione nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione. L’effetto concreto di queste inadempienze è l’ulteriore riduzione del tempo a disposizione per un confronto vero, vista la distanza tra le parti sia sul piano ambientale, che su quello occupazionale e normativo dei dipendenti diretti e dell’indotto. Come Fiom dichiariamo sin d’ora che se non ci saranno le condizioni per una trattativa vera la responsabilità di un eventuale non accordo e delle conseguenze politiche e sociali ricadranno su governo, Mittal e Commissari.”