CPI – Indice di Percezione della Corruzione 2016, timido miglioramento per l’Italia: 60esina su 176
INDICE DI PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE 2016
DALLA CORRUZIONE ALL’INEGUAGLIANZA, DOBBIAMO FERMARE QUESTO CIRCOLO VIZIOSO.
Milano, 25.01.2017 – Il 2016 ha mostrato chiaramente come corruzione e ineguaglianza, strettamente connesse e diventate ormai sistemiche, siano in grado di alimentare il crescente populismo e il disincanto dei cittadini nei confronti della politica in tutto il mondo.
Il 69% dei 176 Paesi analizzati nell’Indice di Percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico del 2016, ha ottenuto un punteggio inferiore a 50, su una scala da 0 (molto corrotto) a 100 (per nulla corrotto), mostrando come la corruzione nel settore pubblico e nella politica sia ancora percepita come uno dei mali peggiori che infesta il mondo. Il CPI di quest’anno mostra che la percezione della corruzione è aumentata in generale nel mondo, sono più i Paesi infatti che hanno perso punti di quelli che ne hanno guadagnati. Questo dato ci deve far riflettere, anche alla luce di ciò che sta avvenendo nel mondo.
Ancora una volta Danimarca e Nuova Zelanda (90) guidano la classifica dei Paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia (89) e Svezia (88). Non sorprende che questi stessi Paesi sono quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica. All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono tristemente la classifica.
Per José Ugaz, presidente di Transparency International “Non possiamo permetterci il lusso di sprecare altro tempo. La lotta alla corruzione va portata avanti con la massima urgenza se davvero vogliamo che la vita delle persone del mondo possa migliorare”.
FOCUS SULL’ITALIA
L’Italia segna un miglioramento del suo CPI per il terzo anno consecutivo, raggiungendo quota 47 su 100.
Ancora troppo poco, soprattutto in confronto a i nostri vicini europei, ma il trend positivo è indice di uno sguardo più ottimista sul nostro Paese da parte di istituzioni e investitori esteri.
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72° al 60° posto. Come detto, piccoli passi in avanti, ma ancora assolutamente insufficienti per potersi dire soddisfatti.
Dati e grafici
Dal 2012 (anno dell’approvazione della Legge Severino) l’Italia ha scalato 12 posizioni, passando dalla 72° posizione (la più bassa in assoluto) all’attuale 60°.
Anche in Europa si sta lentamente risalendo la china, dall’ultima posizione alla terzultima, con solo un punto di differenza dai Paesi più avanti.
In occasione della presentazione dell’edizione 2016 del CPI, Transparency International Italia e A.N.AC. firmato un protocollo attuativo che consentirà di gestire al meglio le segnalazioni dei whistleblower del settore pubblico.
Virginio Carnevali: “Il tema della tutela dei cosiddetti whistleblower, cioè di coloro che decidono di segnalare un caso di corruzione di cui vengono a conoscenza, è ritenuto fondamentale da Transparency International Italia, che da anni sta spingendo per l’approvazione di una norma che garantisca loro tutele e protezioni efficaci. Il Senato ha in mano da ormai quasi un anno il disegno di legge approvato alla Camera. Riteniamo sia venuto il momento di discuterlo.”
Raffaele Cantone:: “Stiamo lavorando su elementi di valutazione decisivi, ovvero sull’individuazione di indici di anomalia sufficienti per rilevare quanta corruzione ci sia, alert che possano fornire elementi di corruzione di un paese.”
Roma, 25 gennaio 2017 – L’indice di percezione della corruzione (CPI) di Transparency
International offre la misurazione della corruzione nel settore pubblico e politico di 176
Paesi nel Mondo.
Nell’edizione del CPI pubblicata oggi, l’Italia si classifica al 60° posto nel Mondo, con un voto
di 47 su 100.
Rispetto all’anno precedente, secondo il giudizio che esperti e uomini di affari hanno
espresso sul nostro Paese, si intravede qualche timido miglioramento: se il voto aumenta di
3 punti (da 44 a 47) anche il ranking mondiale ci vede raggiungere il 60° posto, uno in più
rispetto all’edizione 2015.
A livello globale sono purtroppo più i paesi che vedono peggiorare il proprio voto di quelli che
registrano un miglioramento. Al vertice troviamo sempre Danimarca e Nuova Zelanda,
mentre chiudono la classifica Somalia, Sud Sudan e Corea del Nord.
In occasione della presentazione dell’edizione 2016 del CPI, Transparency International Italia
e A.N.AC. hanno firmato un protocollo attuativo che consentirà di gestire al meglio le
segnalazioni dei whistleblower del settore pubblico.
“Il tema della tutela dei cosiddetti whistleblower, cioè di coloro che decidono di segnalare un
caso di corruzione di cui vengono a conoscenza, è ritenuto fondamentale da Transparency
International Italia, che da anni sta spingendo per l’approvazione di una norma che garantisca
loro tutele e protezioni efficaci.” afferma Virginio Carnevali, Presidente di Transparency
International Italia, richiamando nuovamente il Senato, che ormai da quasi un anno ha in
mano il disegno di legge già approvato alla Camera.
Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, sottolinea come “Sia
necessaria e fondamentale la partecipazione dell’associazionismo per la lotta alla corruzione.
Da domani le segnalazioni di Transparency International Italia verranno passate ad ANAC e la
firma del Protocollo, che va ad ampliare quello già siglato l’anno scorso, porterà al
l’incentivazione del numero delle denunce a livello della pubblica amministrazione, a cui
teniamo molto”.
“La misurazione della corruzione è difficile – afferma Carnevali – potrebbe essere una
valutazione diretta dell’impatto economico sull’opera o sull’ azione oggettiva in sé, ma la
misurazione complessiva come impatto economico a lungo termine non è quantificabile.”
Cantone si ricollega e specifica: “Vero è che è difficile misurare la corruzione ma bisogna provare a mettere il massimo impegno. Noi stiamo lavorando sempre più su elementi di valutazione decisivi, ovvero sull’individuazione di indici di anomalia sufficienti per rilevare quanta corruzione ci sia, un alert che possa fornire elementi di corruzione di un paese.”
Non c’è un grande balzo rispetto all’anno scorso per l’Italia ma alcuni punti vanno specificati meglio, in primis “la realtà è quella che percepiamo, non è una realtà assoluta” chiarisce Virginio Carnevali.
Cantone: ”Il CPI di Transparency International è’ l’unica graduatoria che ci permette di fare una valutazione. Dà un’immagine del tasso di corruzione di un Paese e questa che riguarda la percezione dei cittadini e degli operatori economici. Questa denota la crisi di sfiducia nelle istituzioni. C’è però oggi attendibilità fra tassi di crescita economica e miglioramento nella posizione del CPI, il trend è un segnale due volte positivo: l’Italia ha guadagnato 8 posti l’anno scorso e un posto quest’anno.” “I cittadini sentono che c’è forte il tema della corruzione e se ne parla parecchio – continua Cantone – ma se ne parla molto anche perché si sta lavorando per combatterla. Si avverte che la fiducia sta crescendo nelle istituzioni, perché altrimenti’ non si spiegherebbe il trend positivo. E anche la conseguente lieve, ma certa crescita economica.” “Siamo penultimi in Europa. Siamo in zona retrocessione, ma l’inversione di tendenza mi auguro non venga messa in discussione, perché siamo uno strano Paese. Chiediamo gli effetti delle mani libere però non appena si attuano gli effetti delle mani libere si verificano oggettivamente degli scandali. – continua Cantone – È un equilibrio difficilissimo da trovare, equilibrio che non blocchi l’economia attraverso altra burocrazia e iper-regolamentazioone. Non vogliamo perciò lavorare su un’eccessiva burocratizzazione, poiché abbiamo visto a cosa portano gli eccessi di deregulation e sono da evitare.”
L’indice è influenzato da quanto si parla in un determinato Paese dei fenomeni corruttivi, e in questo momento in Italia se ne parla molto. “Nella realizzazione dell’indice a livello globale e nazionale quello che accade in ambito giudiziario influisce moltissimo.È vero anche che il non parlare per troppo tempo ha avuto l’effetto di fare dimenticare il problema, ma io lo preferisco”. Ribadisce Canton: ”Preferisco un dato che sembri essere peggiorativo perché se ne parla di più perché gli effetti negativi sono bilanciati dal fatto che l’opinione pubblica prenda consapevolezza, che il cittadino comprenda che la corruzione lo tocca in maniera peggiorativa anche sulle sue tasche. “
“La certezza della pena è un altro fattore determinante” dice Carnevali. La corruzione non può essere paragonata all’inefficienza. L’efficienza deve essere indipendente dalla corruzione. L’inefficienza è la principale formula e motivazione di corruzione”.
Inchiesta Mani Libere, l’opinione di Cantone a riguardo: ”La soluzione sul terremoto che si sta profilando è corretta. La calamità naturale aumenta ovviamente gli aspetti di emergenza. È necessario creare una serie di piccoli aggiustamenti, ma le norme della protezione civile permettono di fare tutto molto liberamente senza regolamentazione, attraverso la deregulation. Errani dovrà avere maggiore elasticità.”
Il sindaco di Amatrice chiede strumenti di guerra al parlamento. Cantone risponde: “Il problema del paese è la superficialità e non la corruzione. In questo paese tutti parlano senza conoscere a fondo norme e regole“.