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Diodato alle Iene: si scaglia contro il mostro Ilva

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Diodato alle Iene: si scaglia contro il mostro Ilva

“Nella mia città la parola libertà è una parola complessa, per tutti. Sarà perché da ormai tanti anni ci hanno chiesto di scegliere tra due diritti fondamentali, il lavoro o la salute. Tra il lavoro o l’ambiente, e quindi la salute. Che libertà c’è in tutto questo?”.

Il riferimento è chiaro: quello di Antonio Diodato è il monologo di un cittadino di Taranto, di un tarantino esacerbato da una situazione che attanaglia la città che gli ha dato i natali da fin troppo tempo. Le Acciaierie d’Italia, l'”Ilva”, è la “croce e delizia” del capoluogo di provincia pugliese: la fonte principale di reddito della classe subalterna e la causa “quasi unica” di malattia, della “C illness” – come i nostri colleghi inglesi s’appellano al Cancro – che ogni anno conduce alla morte centinaia di tarantini, appartenenti ad ogni fascia d’età.

Quello di Diodato è un monologo che incarna il dissidio di un’intera popolazione: “salute o lavoro?”, una scelta che in un sistema antropocentrista come il capitalismo dovrebbe essere – ma mai è stato – non dovrebbe mai sussistere.

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