Taranto – “Wind Day” emissioni inquinanti: le indicazioni Asl nei giorni previsti.
TARANTO – Lunedì 21 e martedì 22 agosto, l’ARPA Puglia ha previsto e comunicato il wind day.
Si invitano i cittadini residenti, soprattutto nelle aree attigue alla zona industriale a consultare, osservandole, le misure precauzionali contenute nel protocollo di comportamento già noto e pubblicato sul sito istituzionale dell’ASL Taranto.
Questa comunicazione potrà essere soggetta a revoca, ove dovesse intervenire analoga comunicazione di revoca del Wind day dell’ARPA.
Dal sito Asl di Taranto:
Cos’è il wind day?
Il Wind Day tradotto «giorno di vento» fa riferimento ad eventi meteorologici nei quali la velocità del vento supera determinati limiti e prende particolari direzioni. In occasione dei Wind Days a Taranto il vento proviene dal settore NORD – OVEST. In queste condizioni il vento, soffiando dall’area industriale, disperde in alcuni quartieri della città (Tamburi e Paolo VI) inquinanti di origine industriale, in particolare PM10 e il benzo (a)pirene.
La dispersione di questi inquinanti può determinare aumento del rischio a carico della salute dei cittadini di Taranto, in particolare per le persone che risiedono a ridosso dell’area industriale. Quindi tutte le volte che i modelli previsionali di ARPA Puglia segnaleranno, a causa delle condizioni metereologiche, un possibile aumento del PM10 oltre la soglia dei 50ug/m3 saremo nella condizione di «WIND DAY».
N.B. La revisione dei lavori scientifici pubblicati in questi ultimi anni conferma alcuni punti fermi sullo stato delle conoscenze concernenti gli effetti dannosi a breve termine dell’inquinamento atmosferico urbano, così riassumibili:
• esiste associazione tra le variazioni di breve periodo dell’inquinamento urbano e la mortalità anticipata (prematura) della popolazione ad esso esposta; le dimensioni del fenomeno non sono enormi, ma rivestono notevole interesse in termini di salute pubblica, a causa del numero di soggetti esposti (popolazione);
• anche a basse dosi (inferiori pure a quelle considerate come limite minimo dagli standard di qualità dell’aria normati in Europa) sono possibili degli effetti sulla salute umana;
• i soggetti anziani (età > 65 anni), quelli affetti da patologie croniche, defedati e immunodepressi, bambini sono i più colpiti;
Mentre non vi è alcuna evidenza scientifica relativa a possibili effetti sanitari a breve termine prodotta da picchi di IPA sono, invece, riportati con certezza effetti sanitari legati ai livelli del PM10. La specificità dell’associazione è sostenuta dagli studi di mortalità che hanno evidenziato come i rischi relativi associati alle patologie respiratorie e cardiovascolari siano sempre maggiori del rischio relativo globale (mortalità overall). A questo si sommano gli altrettanto noti effetti a lungo termine dell’inquinamento atmosferico urbano, per i quali esistono evidenze consolidate di un aumento della mortalità negli anni, che è in relazione, oltre che al rischio cardio-respiratorio, anche a quello neoplastico.
Nella città di Taranto i principali problemi di salute connessi all’inquinamento atmosferico sono legati soprattutto ai livelli di PM10 e ai relativi inquinanti cancerogeni adsorbiti, come il benzo(a)pirene [B(a)p], che sono strettamente correlati alle attività produttive dello stabilimento ILVA. Per decenni i cittadini di Taranto, e in particolar modo quelli residenti nelle zone limitrofe all’area industriale, sono stati esposti a elevate concentrazioni di inquinanti ambientali, che non possono non aver avuto un ruolo in termini di salute pubblica, e i cui effetti potrebbero manifestarsi anche negli anni a venire. A supporto di questa considerazione la Regione Puglia, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1944 del 2 ottobre 2012, ha approvato il “Piano contenete le prime misure di intervento per il risanamento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi (TA) per gli inquinanti PM10 e B(a)p”.