Brindisi- Chiesto il rinvio a giudizio per il “Prete Pomicione”. L’accusa: abusi sessuali su minori.
Potrebbe essere processato Don Giampiero Peschiulli, ex parroco della chiesa Santa Lucia di Brindisi, ai domiciliari dallo scorso 20 maggio con l’accusa di violenza sessuale su minori.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata dal pm Giuseppe De Nozza.
Secondo gli inquirenti, e le testimonianze delle giovanissime vittime, il 76enne, approfittando della sua autorità, avrebbe abusato sessualmente di due minorenni, chirichietti della stessa parrocchia Santa Lucia. Attenzioni particolari e toccatine che, secondo la Procura, pare si siano perpetrati dal 2011 in poi, per 4 anni nei confronti di uno dei ragazzini, mentre 5 anni per l’altro.
Poco più di un anno fa, fu proprio un servizio mandato in onda durante la trasmissione televisiva “Le Iene” a far scoppiare il caso del prete “pomicione”. Con un filmato registrato, l’ex parroco è stato ritratto mentre intratteneva discussioni equivoche e atteggiamenti sessualmente ambigui con tre attori messi a disposizione dalla squadra di Giulio Golia, due dei quali finti minorenni. Bacetti, mani sotto la maglietta e “forti” abbracci. Un messa in scena, all’insaputa del parroco, organizzata ad hoc dai giornalisti tv e che ebbe un clamore tale che la Procura, da quel momento, decise di indagare.
Scoppiò da qui il terremoto giudiziario, fu aperta un inchiesta, l’ex parroco si dimise, fu allontanato dalla curia e iscritto nel registro degli indagati, ci sono state perquisizioni e sequestri di materiale informatico. Il gip, Tea Verderosa, dispose perfino i domiciliari, nei confronti del 76enne, al fine di impedire la reiterazione del reato.
Ad oggi, potrebbe aprirsi un processo a carico di Don Peschiulli che lo vedrebbe al banco a rispondere dell’accusa di violenza sessuale su minori aggravata dall’abuso di autorità.
L’udienza preliminare non è stata ancora fissata.