Fasano: presidio per la “Statale della morte”. Fabiano Amati agguerrito.
Fasano – Dio disse ad Abramo “uccidimi un figlio”. Abramo disse “ma mi stai prendendo in giro?”. Dio disse “puoi fare quello che vuoi, ma la prossima volta che mi vedi farai meglio a scappare”. “Se è così quello che vuoi – disse Abramo – dove vuoi che lo ammazzi?”. Dio disse “la fuori, sulla HIGHWAY 61”.
La citazione di un noto brano del cantautore americano può applicarsi benissimo al caso della nostra SS. 172. Altro che Highway sixty-one. Sulla Statale 172 di figli ne sono morti troppi, ma anche padri, madri, sorelle, fratelli. Non perché vi fosse un Abramo ad eseguire degli ordini divini come nel brano di Dylan ma per via di una delle strade più pericolose d’Italia. Che possiede un triste primato.
L’anno scorso, precisamente il 26 Luglio del 2013, la stampa diffuse la notizia che i finanziamenti destinati alla “statale della morte” sono spariti. Il Cipe infatti decise di dirottarli nel tratto Torino-Lione, la nota Tav. Almeno così emerse dall’esito della seduta del 31 maggio del Cipe pubblicato sul sito ufficiale dove si può leggere che: “Il Cipe ha infine rimodulato un finanziamento di 10 milioni di euro, già deciso nel 2012, per specifiche opere e misure compensative dell’impatto territoriale e sociale della nuova linea ferroviaria Torino-Lione nei territori su cui insiste l’opera in questione, anticipando al 2014 l’assegnazione di 8 milioni di euro precedentemente prevista per il 2016. Tale anticipazione ha comportato il posticipo al 2016 di parte dei finanziamenti stanziati per la S.S. 172 “dei Trulli”, già previsti al 2014.”
Nonostante Pentassuglia (Pd) s’impegnò duramente a portare il Cipe a stanziare il finanziamento, quel finanziamento non vide mai la luce. Recentemente molti politici hanno incontrato dirigenti Anas per risolvere la questione della sistemazione della Statale 172 denominata “Statale della morte”.
Intanto, per quanto riguarda il tratto Martina – Locorotondo il Nuovo Centro Destra di Martina Franca si è recato il 16 luglio scorso presso la sede nazionale Anas in via Monzambano incontrando il Direttore Generale dott. Alfredo Bajo ed i due ingegneri della condirezione generale tecnica incaricati a sviluppare il progetto definitivo di Adeguamento ed ampliamento del tratto SS172 Martina Franca – facendo sapere che l’Anas darà il via alla gara d’appalto per i lavori necessari al potenziamento della SS172 sui tratti rispettivi Taranto – Martina Franca – Locorotondo (per quel tratto i responsabili Anas hanno garantito – anche grazie all’interesse di Donato Pentassuglia, occorre ricordarlo – che già ad Agosto 2014 partirà la gara d’appalto per portare nell’immediata realizzazione due rondò sul tratto Martina Franca – Locorotondo e successivamente si darà il via ai lavori per il restante tratto e l’allargamento ad una terza corsia del tratto Contrada San Paolo – Taranto”).
Due giorni fa però i cittadini di Fasano (per il tratto di Statale che li riguarda) hanno dimostrato di avere a cuore la messa in sicurezza della statale 172. Infatti, erano presenti numerosi cittadini (tra gente comune, politici, imprenditori, mondo dell’associazionismo) a distribuire volantini e per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema non irrilevante.
C’era Fabiano Amati più agguerrito che mai (riferisce infatti che “Lo facciamo per contrastare la “follia” burocratica dopo sei lunghi anni di attività amministrativa e quando tutto finalmente sembrava volgere per il meglio, il procedimento si è inceppato nella sua fase più semplice: la conclusione”), poi Katia Schiavone (presidente dell’associazione “Flavio Arconzo” vittime della strada), di Laura De Mola (assessore comunale e presidente della “Egnathia corse”), di Onorato Trisciuzzi (presidente “Fasano corse”) e di Vito Pignatelli (presidente dell’associazione “Muoviti”).
Prosegue il consigliere regionale Fabiano Amati, promotore della protesta insieme a Katia Schiavone. «Da ieri si è creata una certa mobilitazione, con la speranza che oggi si faccia un passo in avanti. So che questa opera si farà, i problemi sono i tempi: in passato ho trovato i soldi, ho guidato l’attività con l’Anas, ho monitorato l’attività progettuale, il problema è subentrato dopo, sul provvedimento finale. Questi lavori vanno fatti al più presto».