Quanto pagheranno nel dettaglio i comuni brindisini più tartassati dai rincari Tari.
Sono state notificate nel dettaglio da AGER, l’Agenzia per la Gestione Rifiuti della Puglia, le quote che ogni comune brindisino dovrà spalmare sulle rate Tari del 2024 a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato una delibera dell’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambienti, che chiedeva di calmierare quelle quote.
Ogni comune dovrà farsi carico quindi della quota in qualche modo non versata relativa al periodo 2021-2023, con tariffe per di più aggiornate al tasso d’inflazione. Le cifre sono solo parzialmente proporzionate al numero degli abitanti, perché fa fede anche, e in alcuni casi soprattutto, il fatto che si tratti di comuni a vocazione turistica, che in estate usufruiscono di un servizio di raccolta indifferenziata molto maggiore rispetto ad altri. Non si può spiegare diversamente il fatto che, ad esempio, Carovigno, con 17 mila residenti debba versare una quota di saldo di 194 mila euro circa mentre Francavilla F., con una popolazione esattamente doppia, ne debba versare poco più di 40 mila.
Nel dettaglio, arrotondando, gli altri comuni ai quali è chiesto un grande sforzo economico sono Brindisi, che dovrà recuperare dall’imposta sulla spazzatura, spalmandola sui propri residenti, ben un milione e 758 mila euro, Fasano 419 mila, Ostuni 292 mila, San Vito 122 mila e San Pietro 82 mila. Tutti comuni con sbocchi sul mare o costieri, a forte vocazione turistica, ad eccezione di Mesagne, anch’essa diventata tuttavia meta frequentata in estate, che dovrà recuperare la significativa cifra di 181 mila euro. Tali cifre si tradurranno in aumenti pro familia anche del 50%.
Gli esborsi per gli altri comuni si prospettano infatti molto meno rilevanti.
Per affrontare la questione, davvero ingrata per i primi cittadini che dovranno esporsi alle contestazioni della propria popolazione, la rappresentante dell’Anci regionale, Fiorenza Pascazio, sindaco di Bitetto (Ba), ha chiesto un incontro urgente al governatore Emiliano mentre, parallelamente, il sindaco di Lecce Salevemini, come responsabile nazionale della questione rifiuti per l’Anci, chiede una normativa d’emergenza al governo nazionale.