Bari – Alla scoperta di Sfrutta Zero: l’etichetta barese che promuove qualità e diritti
A Bari nasce la prima salsa di pomodoro prodotta da mani libere dallo sfruttamento: si chiama “Sfrutta Zero” il progetto che promuove una filiera produttiva basata su principi di lavoro sani per laproduzione di uno dei condimenti principi della cucina pugliese.
L’oro rosso, la salsa così chiamata per unicità di gusto e versatilità di utilizzo nei piatti delle nostre tavole, da oggi non sarà più frutto di un lavoro sfruttato e sottopagato, fenomeno del caporalato pugliese che fino alla scorsa estate ha mietuto vittime nella nostra regione. Quindi bontà e qualità sono sorrette da etica per il lavoro: è questa la logica abbracciata da un’iniziativa di giovani studenti baresi che insieme a cittiadini e braccianti pugliesi hanno unito forze e idee nell’associazione Netzanet – Solidaria, promotrice della missione “Sfrutta Zero”.
Il progetto è ormai operativo da tre anni come racconta ai media locali Maria, studentessa universitaria collaboratrice e referente del progetto nato e pensato per la Puglia e il suo comparto agricolo in progressivo miglioramento sotto il profilo lavorativo: Sfrutta Zero nasce nel 2014 a Bari con l’obiettivo di scardinare il legame tra agricoltura e caporalato, con un particolare occhio di riguardo anche al rispetto per l’ambiente e alla cultura del riciclo di contenitori e bottiglie. Da quest’anno il progetto barese è entrato in collaborazione con l’associazione salentina “Diritti a Sud”, originaria di Nardò, con la quale ha intrapreso una vivace partnership nella produzione di prodotti gustosi e di qualità di tradizione pugliese, come la conserva di pomodoro, nel rispetto dei diritti e della dignità dei braccianti agricoli.
Altro interessante aspetto di Sfrutta Zero è il rifiuto della grande distribuzione alimentare, meno sensibile alla provenienza e alle condizioni di lavoro da cui nascono i prodotti che commercializza: l’etichetta barese preferisce vendere le sue salse passando dalle piccole realtà dei mercatini, dei gruppi solidali e dei ristoranti.