Brindisi- Torchiarolo come Taranto. PM10 oltre la media. I NAC: “La centrale Enel incompatibile con l’ambiente”
A distanza di quasi 90 km l’una dall’altra, sembrerebbe proprio che Torchiarolo, in provincia di Brindisi, e la città di Taranto si trovino a vivere, almeno per un giorno, la stessa problematica per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria.
Basterebbe spulciare tra le pagine ufficiali facebook di alcuni comitati ambientalisti per rintracciare le ricerche fai-da-te sulla qualità dell’aria tenute da qualche curioso attivista. La scoperta? Di quelle più improbabili.
Un report made at home, datato 21 dicembre 2015 e condotto mediante l’uso dell’applicazione ufficiale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, sembra essere riuscito a fotografare il superamento della soglia limite per le polveri sottili tanto a Taranto, area cokeria, quanto a Torchiarolo dove, invece, il comune, per il piano di risanamento dell’aria, vieta l’accensione dei camini domestici, stufe a legna e di tutti i sistemi di combustione a biomassa nelle vie limitrofe alla sede della centralina di monitoraggio Arpa, presente in via Don Minzoni, la stessa che avrebbe documentato lo sforamento dei pm:
Come specificato nell’immagini, nella giornata indicata il valore dei pm10 nei centri abitati pari a 109 µg/m³ (microgrammi per metro cubo d’aria) avrebbe sforato quasi del doppio quello giornaliero consentito dalla legge e che resta fisso ai 50 µg/m³. Le risultanze delle analisi si rifarebbero alle emissioni di autoveicoli, processi industriali e fenomeni naturali e bollerebbero l’aria respirata dai cittadini di Torchiarolo in quella giornata come “molto malsana”. E sulla faccenda non potevano non aprirsi le dovute considerazioni di qualche attivista del movimento No Al Carbone, sulla cui pagina facebook si legge questo:
“In queste due foto è scritta una verità assoluta ma sapientemente e volutamente taciuta.
Se i livelli di PM10 di Taranto (area cokeria) sono gli stessi che si registrano a Torchiarolo (Br) la domanda nasce spontanea.
Forse i camini domestici del paese sono equiparabili a quelli di un polo siderurgico ? O semplicemente, va finalmente sdoganata la menzogna sulla centrale termoelettrica di #Enel (Cerano), dicendo una volta per tutte che è e sarà per sempre, per sua stessa natura, incompatibile con l’ambiente e la salute dei cittadini?”
I NAC chiamano in causa anche la centrale Enel la quale, in barba alle opinioni contrarie, ha anche recentemente sostenuto la sua estraneità al fenomeno, offrendosi addirittura di finanziare l’applicazione di filtri ai camini delle abitazioni. Anche l’amministrazione del comune della provincia brindisina non è stata da meno, avviando pure quest’anno le procedure anti smog previste dalla regione.
Insomma, almeno per un giorno, Torchiarolo sembra aver toccato lo stesso tetto d’inquinamento raggiunto dal polo siderurgico tarantino. A livello indicativo, invece, la media di pm10 nella cittadina al confine con la provincia di Lecce è solita aggirarsi intorno ai 48 con buona pace dei detrattori.
Va da sé che in questi giorni tiene banco l’allarme smog. In queste ore, in grandi città come Roma, Torino e Milano le amministrazioni hanno già varato i loro atti di indirizzo contro l’inquinamento, tra stop del traffico, circolazione a targhe alterne e incentivi per l’utilizzo dei mezzi pubblici.