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Estensione della linea del filobus: a Lecce partita raccolta firme per bloccare il progetto

Una linea elettrica aerea ampliata per ulteriori 7 chilometri e passa, con trentuno nuove fermate, 13 chilometri e mezzo di mezzo di corridoi e corsie riservate al transito veloce dei bus e, ovviamente, moltissimi pali per reggere i fili della corrente.

Questo il progetto che ha in animo di realizzare a Lecce la Giunta di centrodestra, guidata da Adriana Poli Bortone, con l’obiettivo presumibilmente di snellire il traffico cittadino, riducendo il numero delle automobili in circolazione.

Davanti a tale prospettiva, considerata minacciosa dal punto di vista estetico, ma soprattutto mai presentata dal centrodestra nel corso della campagna elettorale dello scorso anno, e quindi neppure nel programma della coalizione, si sta mobilitando l’opposizione di centrosinistra a Palazzo Carafa, e lo sta facendo sfruttando uno strumento previsto nello Statuto comunale, quello del referendum abrogativo.

I proponenti hanno il compito di raccogliere 6 mila firme di cittadini residenti a Lecce, entro la fine del mese di agosto, dopo di ché dovranno sottoporre la raccolta ad un comitato tecnico che ne dovrà valutare la regolarità. Si è formato, come accade sempre in questi casi, un comitato promotore, guidato da un volto storico della Rai regionale dalla sede di Lecce, il giornalista ed ex insegnante universitario presso il corso di Scienze della Comunicazione Marcello Favale.

Questa mattina il comitato ha iniziato la propria raccolta di adesioni, scegliendo come sede la bellissima piazzetta Carducci, davanti all’ex Convitto Palmieri, alla presenza dell’ex Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. I promotori intendono, con il referendum, dare voce di espressione a tutti i cittadini, di tutte le appartenenze politiche. Con questa iniziativa, il centrosinistra locale pensa di poter dimostrare, come del resto fu dimostrato anche nel corso delle elezioni Comunali del 2024, decise da una manciata di voti al ballottaggio, che il centrodestra non gode di una reale maggioranza fra i leccesi.

Questo benché l’iniziativa per la quale esso si stia mobilitando, cioè la contrarietà all’estensione del trasporto pubblico, parrebbe in teoria più un tema vicino allo sensibilità dei conservatori che a quella dei progressisti.

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