Vertenza Eni-Versalis: è rottura del fronte sindacale. Domani Emiliano incontra il ministro Urso

Domani a Roma il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano incontrerà il ministro delle Attività Produttive e del Made in Italy Adolfo Urso per un incontro che avrà al centro le vertenze industriali che riguardano il territorio pugliese, a partire innanzitutto da quella Eni-Versalis di Brindisi e dall’ex ILVA, per passare a Leonardo e al settore dell’automotive.
In merito alla prima questione, Emiliano chiederà ad Urso di intercedere affinché l’azienda receda dall’intenzione di chiudere entro questo mese l’impianto di produzione del cracking rinviando almeno di qualche mese il proposito. Non si mette in discussione, da parte della Regione, la ragione che ha spinto Eni-Versalis a prendere questa decisione, e cioè la scarsa convenienza allo stato attuale nel dedicarsi a questa produzione in un settore ormai divenuto predominio delle produzione asiatiche, quanto la drasticità della stessa, la mancata gradualità.
Il problema è legato principalmente alle sorti dei 1400 lavoratori delle aziende dell’indotto brindisino, perché non garantiti attualmente dal piano industriale che prevede la realizzazione di una giga-factory, ovvero di un sito di produzione di batterie elettriche a partire dal 2027, per il quale l’azienda aveva prospettato sì un aumento del numero degli occupati diretti rispetto alla quota attuale, ma senza porsi il problema della continuità lavorativa per i lavoratori dell’indotto.
Per discutere soprattutto di questo aspetto, ieri si è svolto un vertice regionale, convocato presso la Fiera del Levante, alla presenza di Emiliano, del responsabile delle Crisi industriali Leo Caroli e dell’Assessore al ramo Triggiani, nonché del sindaco di Brindisi Marchionna e del presidente della Provincia di Matarrelli.
Al vertice, tuttavia, non hanno preso parte, rompendo l’unità sindacale stipulata fra le varie sigle del settore della chimica di base, i delegati Cisl e Uil, motivo per il quale il Coordinamento Rsu e Rsa formato dai rappresentanti di Cgil, Failm, Confial e Cobas ha emesso un comunicato per stigmatizzare tale rottura del fronte sindacale, anche e soprattutto perché esso lederebbe in qualche modo la difesa degli operai dell’indotto.
Come sempre è il sindacato Cobas il più battagliero nella rivendicazione dei diritti dei lavoratori ma anche nel prospettare le forme di protesta più intransigenti: “Il Cobas – scrive il rappresentante provinciale Bobo Aprile – è da sempre per il fronte largo e per affiancare all’incontro di Emiliano con il ministro Urso la possibilità di una sollevazione dell’intera comunità Brindisina che si deve esprimere davanti ai cancelli del Petrolchimico e per le strade. Per questo il Cobas nell’intervento svolto a Bari ha chiesto a tutti i presenti che nei prossimi giorni ci sia uno sciopero generale, alla presenza di tutte le istituzioni, che blocchi il petrolchimico per poi percorrere le strade della città”.