I loro cani sbranarono un pensionato: tre anni di pena a testa per due francavillesi
Anche il processo di secondo grado ha stabilito la responsabilità oggettiva dei proprietari di tre cani di grossa taglia, di cui due di razza pitbull, i quali si resero autori dell’orribile aggressione che il 19 aprile del 2017 causò la morte di un pensionato di 77 anni all’estrema periferia di Francavilla Fontana.
Vito Zaccaria, questo il nome della vittima, stimato vigile urbano in pensione, era uscito dalla propria abitazione per deporre fuori l’immondizia, quando fu attaccato dai feroci cani di proprietà di una coppia di giovanissimi francavillesi.
Il suo corpo fu ritrovato letteralmente dilaniato dai morsi degli animali, ma non fu immediatamente ricondotto all’azione di quei cani la causa. Fu necessario, infatti, che un nuovo brutale episodio si verificasse, pochi giorni dopo, nella stessa zona periferica della Città, questa volta ai danni di una signora di 75 anni la quale, per fortuna, non ci rimise la vita.
Solo allora si scoprì che, nelle vicinanze, tre grossi cani erano ospitati in una struttura improvvisata, e che gli stessi erano di proprietà di due giovani che, come purtroppo è sconsiderato costume, credono evidentemente che determinati cani possano essere gestiti come si fa come si fosse in disponibilità di un qualsiasi “pelosetto”.
Essi furono sottoposti al prelievo del DNA, e l’esito dimostrò la compatibilità con quello rinvenuto sul corpo della vittima della loro mortale aggressione.
La Corte d’Appello ha ritenuta quindi congrua la pena di tre anni a testa inflitta in primo grado ai proprietari degli animali, mentre l’avvocato Euprepio Curto, che assiste la moglie e la figlia del signor Zaccaria, chiederà in sede civile una provvisionale molto più consistente di quella riconosciuta d’ufficio in tribunale, quantunque i proprietari abbiano ancora a disposizione l’eventuale ricorso in Cassazione.