Ecogiustizia a Taranto: flash mob e patto di comunità per le bonifiche

A Taranto, le bonifiche del Sito di Interesse Nazionale (SIN) procedono a rilento, lasciando irrisolte le emergenze ambientali che affliggono il territorio. Questa mattina, davanti al Mar Piccolo, simbolo delle mancate bonifiche, si è tenuto un flash mob promosso da ACLI, Legambiente, Libera e altre associazioni, nell’ambito della campagna nazionale “Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato”. L’iniziativa ha denunciato i ritardi e chiesto interventi urgenti per risanare l’area, mentre i cittadini continuano a vivere sotto la minaccia di gravi rischi ambientali e sanitari.
Durante il pomeriggio, al quartiere Tamburi, verrà presentato un Patto di Comunità che individua cinque priorità di intervento, tra cui la bonifica del Mar Piccolo e lo sblocco dei fondi CIS, da tempo bloccati. Il Commissario straordinario per le bonifiche di Taranto, Vito Felice Uricchio, sarà presente per discutere le azioni necessarie.
Il SIN di Taranto, individuato nel 1998, comprende oltre 11.000 ettari tra mare e terra, ma solo lo 0,1% della superficie terrestre è stato bonificato. Ritardi, omissioni e risorse inadeguate aggravano la situazione. Le associazioni chiedono un cambio di rotta per liberare il territorio dai veleni, decarbonizzare le produzioni inquinanti e avviare un vero percorso di sviluppo sostenibile.
Taranto attende risposte, mentre il tempo stringe per garantire salute e futuro ai suoi cittadini.