Sul deposito di gas Edison a Brindisi fronte sindacale diviso
A Brindisi le questioni ambientali, ed industriali, sono da sempre materia di confronto e contrapposizione, e la dinamica si ripete anche sul deposito GNL, di gas naturale liquefatto, che Edison intende realizzare sulla banchina di Costa Morena est, dividendo in due il fronte dei sindacati.
Il fronte formato dalla CGIL e da varie associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Fondazione “Tonino Di Giulio”, No al carbone, Puliamo il mare) ha presentato nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Brindisi un esposto contro il deposito di gnl voluto da Edison, dopo che il Governo ha risposto “picche” rispetto alle rimostranze sollevate durante un’apposita interrogazione parlamentare, affermando la correttezza dell’iter organizzativo seguito per autorizzare l’opera.
Roberto Fusco, rappresentante dei 5 Stelle e candidato del centro-sinistra uscito sconfitto nelle Comunali dello scorso anno, fa un parallelismo con quanto avvenne ai tempi del rigassificatore da installare a Capo Bianco ai tempi dell’amministrazione Mennitti. Anche allora sindaco di destra, anche allora amministrazione contraria, come oggi: furono la Commissione Europea e la Procura a rilevare la mancanza della Via, la Valutazione di impatto ambientale, e la violazione della direttiva Seveso. Tali violazioni sussisterebbero, tali e quali, anche per il deposito Edison immaginato a Costa Morena, con in aggiunta altri fattori rilevanti, come la possibilità tecnica di immettere in rete gas, rendendolo un vero e proprio rigassificatore, così come la distanza di sicurezza fra l’impianto ed i binari di movimentazione merci inseriti in quella parte della zona industriale, distanza che non sarebbe rispettata.
Alle contestazione del fronte ambientalista replicano però i sindacati Cisal, Confsal/Fismic e Ugl, secondo i quali il deposito “Risulta essere infrastruttura strategica e risposta concreta per traguardare la transizione energetica riconosciuta dalla stessa Europa, ed inserita nei piani di finanziamento del Pnrr, favorendo il traffico dei mezzi pesanti e la sosta di tutti i mezzi navali a gnl, riducendo le emissioni inquinanti, in quanto esso emette il 20% in meno di anidride carbonica rispetto ai carburanti derivanti da fossili tradizionali, riducendo le emissioni di ossido di azoto del 60/90% ed azzerando quelle di ossido di zolfo”.