“Il processo Ilva non si sposta”
Entro stasera o al massimo domani mattina si saprà se il processo per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva, si terrà a Taranto o a Potenza.
La prima sezione della Corte di Cassazione valuterà infatti se cambiare sede del processo per “legittimo sospetto sul condizionamento del giudizio”. L’istanza venne firmata da 15 dei 52 imputati e presentata al giudice per l’udienza preliminare, Vilma Gilli, dai difensori legali degli stessi secondo i quali i giudici tarantini non godono della “serenità” necessaria. Pertanto, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Enrico Delehaye, ha chiesto ai giudici della prima sezione penale della Corte Suprema di respingere la richiesta di trasferimento del processo da Taranto a Potenza. D’altro avviso è la difesa secondo cui, “la comunità locale influenza (e non può non influenzare) il processo oggi incardinato a Taranto, poiché il processo deciderà (e non potrà non decidere) del passato dell’intera comunità”.
Ciro Elia