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La diga di Occhito vicina al volume morto, Coldiretti lancia l’allarme

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La diga di Occhito, in Capitanata, è ormai prossima al volume morto. Secondo Coldiretti Puglia e l’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, nell’invaso restano appena 42 milioni di metri cubi d’acqua su una capacità massima di oltre 250 milioni. La situazione riflette la grave crisi idrica che sta colpendo la regione e mette in allerta il settore agricolo e le istituzioni locali.

Diga di Occhito e crisi idrica in Puglia

La crisi dell’acqua in Puglia si aggrava. L’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale ha dichiarato la severità idrica massima, avvertendo che l’emergenza, iniziata nel 2024, potrebbe protrarsi almeno fino al 2026. Dal 20 ottobre 2025 sono già attive riduzioni di pressione sulla rete idrica pugliese, mentre in Basilicata sono previste sospensioni notturne dell’erogazione da metà novembre.

Negli invasi lucani, la situazione è altrettanto preoccupante: la diga di Monte Cotugno, la più grande d’Europa in terra battuta, contiene solo 38,5 milioni di metri cubi d’acqua, con un deficit di 26 milioni rispetto allo scorso anno.

Effetti sull’agricoltura e sull’economia locale

La scarsità d’acqua nella diga di Occhito e negli altri bacini della Puglia si traduce in gravi ripercussioni sull’agricoltura. I trapianti autunno-vernini risultano compromessi, e molti agricoltori sono costretti a rinviare le semine per mancanza di risorse idriche. Le coltivazioni di ortaggi e verdure sono a rischio, così come la disponibilità di foraggio per gli allevamenti.

Le aziende agricole – sottolinea Coldiretti stanno fronteggiando una fase critica che richiede un piano di interventi strutturali per garantire l’autosufficienza idrica e la sicurezza alimentare del territorio.”

Piano di invasi per affrontare la crisi dell’acqua in Puglia

Coldiretti Puglia propone la realizzazione di un piano di invasi per la raccolta e la gestione dell’acqua piovana. Un progetto che consentirebbe di trattenere riserve nei periodi di siccità e di limitare l’impatto delle piogge torrenziali. Secondo l’associazione, raddoppiare la capacità di accumulo permetterebbe di garantire risorse idriche per uso civile, agricolo e industriale.

La rete di bacini, inoltre, potrebbe contribuire alla produzione di energia idroelettrica e alla prevenzione di esondazioni, rendendo più sostenibile la gestione dell’acqua nel Mezzogiorno.

Prospettive e soluzioni future

Il piano proposto per la diga di Occhito e per gli altri invasi pugliesi è considerato “subito cantierabile”. Potrebbe rappresentare un modello di gestione integrata delle acque per l’intera area meridionale. L’appello di Coldiretti è rivolto alle istituzioni nazionali e regionali per inserire l’emergenza idrica tra le priorità del 2026.

La crisi dell’acqua in Puglia si conferma, dunque, una delle principali sfide ambientali del Mezzogiorno, e impone un’azione rapida e coordinata tra governo, enti locali e settore agricolo.

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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