Bitetti vincitore esalta Taranto. Sulla sconfitta di Tacente l’ombra politica di Melucci

Il nuovo sindaco conquista la città con coerenza e autonomia. L’elettorato di Fratelli d’Italia non ha risposto all’apparentamento con Tacente, percepito come forzato e calato dall’alto. Melucci, mai davvero uscito di scena, ha condizionato tutto.
di Antonio Rubino

Bitetti vincitore sindaco Taranto: è questa la fotografia politica che emerge dal ballottaggio. Una vittoria netta, costruita senza apparentamenti, e salutata dalla città con entusiasmo. Piazza gremita, clacson in festa, cittadini che hanno riconosciuto coerenza e autonomia come valori veri.
All’opposto, la sconfitta di Francesco Tacente non nasce da errori personali. Anzi. Ma pesa su di lui un nome che Taranto non ha dimenticato: Rinaldo Melucci. Il vero regista di una candidatura che non è riuscita a scrollarsi di dosso il passato.

Bitetti vincitore sindaco Taranto: la forza della coerenza
Non è un caso se Piero Bitetti ha evitato apparentamenti anche con forze potenzialmente alleate. Ha portato avanti il suo progetto civico, parlando ai cittadini senza stampelle partitiche. E il risultato gli ha dato ragione.
Le sue liste civiche — Taranto al Centro, Con Taranto, Una Buona Idea, Taranto Futura, Taranto 2029 — hanno costruito consenso reale, nei quartieri, nei mercati, nelle periferie. Nessun simbolo, nessun capo politico da giustificare. Solo identità civica e chiarezza.
L’elettorato di Fratelli d’Italia diserta l’apparentamento
Se Bitetti ha vinto grazie alla coerenza, dall’altra parte a mancare è stata proprio quella. Dopo la sconfitta di Giampaolo Lazzaro, l’accordo tra Fratelli d’Italia e Tacente è arrivato in fretta e con troppa leggerezza.
L’elettorato di Fratelli d’Italia non ha risposto. Non lo ha condiviso. Non lo ha sostenuto. Un patto percepito come imposto dall’alto, innaturale, incoerente con i toni del primo turno. E lo ha dimostrato con i fatti: ha scelto il silenzio, la diserzione, o addirittura Bitetti.
Un uomo corretto travolto da strategie sbagliate
Tacente resta un uomo stimato e corretto. Ma la sua campagna è stata schiacciata tra l’eredità melucciana e l’alleanza indigesta con la destra. Due fattori che insieme lo hanno condannato. Non politicamente, ma strategicamente. Il suo stile non ha potuto nulla contro la percezione costruita intorno a lui.
Conclusione: da domani, Regionali
La vittoria di Bitetti vincitore sindaco Taranto è il segnale di una città che pretende coerenza. Che non accetta più le operazioni di vertice. Che vota solo chi parla con chiarezza.

Ora si apre un nuovo capitolo: inizia la campagna per le Regionali, e sarà tutta un’altra partita. Con nomi nuovi, alleanze diverse e una città che ha dimostrato di non farsi più imbrogliare da strategie di corto respiro