Nasce a Brindisi il Tavolo Provinciale a sostegno della Palestina e contro il riarmo

Si è riunito questa sera a Brindisi, presso la Biblioteca Provinciale di Viale Dalmazia, ufficalizzando in questo modo la propria nascita, il Tavolo Provinciale a sostegno del popolo della Palestina e contro le politiche militaristiche e di riarmo dei Paesi facenti parti l’Unione Europea, delle quali si discute fervemente su ben altri tavoli in questi giorni.
Una discussione partecipata ed una costruttiva voglia di confronto ha animato il dibattito fra i partecipanti, rappresentanti varie realtà del territorio della Provincia di Brindisi da tempo impegnate nella denuncia dei crimini perpetrati ai danni della popolazione palestinese, una questione che solo una distrattissima narrazione di parte vorrebbe far iniziare con i fatti del 7 ottobre 2023, i quali risultano di fatto del tutto incomprensibili se non sottoposti alla chiave di lettura della Storia del Novecento, della quale a pieno titolo fa parte, delle umiliazioni e delle ingiustizie perpetrate a senso unico.
Lo sterminio di una popolazione inereme, alla quale si inviavano assieme, beffardamente e ipocriticamente, sporadici aiuti umanitari, pure male organizzati, e bombe per interposta aviazione, rappresentano una macchia indelebile sulla coscienza di una civiltà che ha legittimato tale doppiezza, anche nelle sfere più alte delle Istituzioni, trincerandosi una volta dietro al pericolo di un “ritorno dell’antisemitismo” e la volta seguente dietro al richiamo dei “due popoli per due Stati”, aspirazione del tutto impraticabile in un contesto di continua e perdurante, nonché costantemente impunita, prevaricazione.
Ma di strettissima attualità risulta essere anche la questione del riarmo degli Stati facenti parte l’UE, invocata per sopperire sia ad un presumibile disimpegno della nuova amministrazione statunitense, sia per innescare nelle popolazioni europee un clima di aperta russofobia, utilizzando allo scopo, in questo caso, il conflitto russo-ucraino, svuotandolo preventivamente delle sue ragioni storiche, a partire dall’espansione della NATO nei territori facenti parte il vecchio “Patto di Varsavia”, della ferita sanguinante del Donbass, oggetto di aggressione inaudite per anni dal governo ucraino ai danni della popolazione di etnia russa, delle stesse condizioni osservate le quali la guerra sarebbe potuta essere scongiurata.
L’Unione Europea in questo contesto ha sistematicamente sbagliato tutte le mosse, ponendosi mai da mediatrice, al punto che è decisamente fuori luogopensare alla sua buona fede, tanto più che essa insiste nel fomentare un clima di revanche nei confronti della Russia, prospettando future, lunari, aggressioni ai Paesi europei.
Per sventare tale minaccia, la Commissione europea a guida Ursula von der Leyen redige un piano da 800 miliardi di euro, garantendo pure che i Paesi membri potranno spendere in questo settore senza curarsi di sfondare quel famoso rapporto deficit/pil in nome del quale si è affamato il popolo greco e si sono ridotte per anni le spese sociali e più i generale l’intervento pubblico in economia, facendo avvitare le economie europee in un’economia di sussistenza.
Davanti a questo scenario tanto sconfortante, il Comitato neocostituito invita la popolazione tutta a partecipare ad un corteo dichiaratamente anti-militarista, che si terrà il prossimo sabato 15 marzo, durante la mattinata, svolgendosi dal centro città di Brindisi fino al lungomare, in contemporanea alla parata organizzata dalla brigata San Marco.