Fondazione San Raffaele: i 20 posti di Unità spinale non attivati a Ceglie M. per inadempienze della Regione

Dal primo dicembre 2024, facendo seguito alla legge regionale n.21 dello scorso anno, il presidio di riabilitazione intensiva e post intensiva per pazienti con problemi neurologici di Ceglie Messapica è transitato sotto la gestione diretta dell’ASL di Brindisi, dopo 25 anni nei quali la stessa è stata delegata alla fondazione San Raffaele.
Dopo mesi di aspre polemiche e una battaglia legale peraltro lungi dal concludersi però, la polemica non tende assolutamente a stemperarsi. Il nuovo punto d’attrito è sorto in merito all’attivazione di 20 posti letto per traumi midollari, cioè l’Unità spinale.
Al momento degli stessi non c’è traccia fra i servizi attivi nella nuova gestione, e per la verità la struttura è al momento assai poco impegnata rispetto alla sua disponibilità (40 posti letto occupati su 109) ma il Presidente della fondazione San Raffaele, Sergio Pasquantonio, ci tiene a far sapere che intanto gli stessi non sono stati attivati in passato per inadempienze che dipendono dalla Regione Puglia.
In costante contrapposizione con l’assessore al Bilancio Fabiano Amati, Pasquantonio fa sapere che “il codice 28, i posti letto di unità spinale di cui parla l’Assessore senza cognizione di causa, sono sì nella dotazione del Centro prevista dalla ASL sin dal 2013 ma non c’è mai stata alcuna delibera che ne consentisse la reale attivazione, cosa più e più volte sollecitata negli anni da questa Fondazione. Quindi l’Assessore farebbe bene a rivolgere le sue accuse a i veri Responsabili, a chi ha scientemente voluto che i cittadini pugliesi andassero in giro per il mondo a cercare cure e assistenza. A chi gli ha negato il sacrosanto diritto alla salute”.