Eni Versalis: da domani a Brindisi spento l’impianto di produzione di butadiene

C’è apprensione fra i lavoratori e i sindacati di categoria in merito a quanto accadrà a partire da domani nell’impianto Eni Versalis di Brindisi, ovvero l’annunciata chiusura dell’impianto di produzione di butadiene, il gas usata come materia prima per produrre gomme sintetiche e prodotti della farmaceutica.
La chiusura di questo impianto dello stabilimento, il P30B, è solo parte del più generale e annunciato nel mese di ottobre piano di chiusura e riconversione di tutto il polo che l’azienda controllata dallo Stato ha in animo di realizzare a Brindisi, dove l’obiettivo è realizzare un’industria che costruisca batterie elettriche, la cosiddetta gigafactory, a cui affiancare un impianto di riciclo meccanico della plastica.
A dispetto degli impegni presi in vari tavoli concertativi in merito al mantenimento del posto di lavoro per tutti i dipendenti nell’immediato, che saranno impiegati nello smantellamento e nella bonifica del sito, e con la promessa che peraltro la fabbrica di produzione di batterie elettriche consentirà a regime di aumentare il numero degli impiegati, le critiche giunte da vari fronti, quello sindacale e quello politico, attengono al fatto che, con la scelta di rinunciare ai poli superstiti della chimica di base di Brindisi e a quello di Priolo in Sicilia, l’Italia stia di fatto uscendo di scena da un settore assolutamente strategico, che la renderà dipendente da altri Paesi e che porterà alla perdita di migliaia di posti di lavoro, giacché dalla produzione dei siti in questione ne dipendono altri in giro per l’Italia.
Se quindi pure a Brindisi la manovra di riconversione dovesse rivelarsi a somma algebrica positiva, con la nascita della gigafactory, a livello complessivo essa si rivelerebbe esiziale per il bilancio occupazionale del Paese. La La critica quindi è inviata al disinteresse che evidentemente, verso tale pericolo, starebbe mostrando innanzitutto lo stesso Governo, che detiene parte della proprietà di Eni.
Si è tenuta di conseguenza oggi a Roma una conferenza stampa della CGIL e di altri sindacati del settore della chimica, ugualmente preoccupati dal fatto che la decisione assunta a Brindisi sia totalmente priva di prospettiva, mentre si attendono repliche delle altre parti in causa.