Riorganizzazione dell’assistenza nei reparti della provincia: a Brindisi non c’è pace.

Non c’è pace per la sanità brindisina. Ogni giorno porta un motivo nuovo di tensione, come se le ragioni del malcontento non fossero già tante, troppe.
Le ultime questioni d’attrito gli amministratori locali e la dirigenza dell’ASL riguardano la riorganizzazione dei servizi che quest’ultima ha previsto di attuare negli ospedali di Brindisi e Ostuni.
Partiamo dal presidio del capoluogo, dove c’è l’idea di accorpare in un’unica Unità operativa complessa due reparti, ritenuti fra loro affini e perciò meglio funzionanti se funzionanti in un’ottica sinergica: Chirurgia plastica e Grandi ustionati.
Tale proposito ha fatto letteralmente sobbalzare il sindaco della Città, Giuseppe Marchionna, il quale, come risposta, ha immediatamente programmato un’assemblea dei sindaci della provincia per discutere della questione, assemblea alla quale intende invitare sia il Direttore generale dell’Asl, Maurizio De Nuccio, sia il governatore della Regione Michele Emiliano.
Marchionna ha spiegato di non aver gradito come questo proposito sia stato presentato alla Regione, che dovrebbe poi dare l’ok definitivo, senza che la dirigenza dell’Azienda abbia sentito il dovere di consultarsi con il primo cittadino, per quanto egli avesse recentemente già messo in chiaro, in un Tavolo tecnico, che tale riorganizzazione non incontrava i favori della sua Amministrazione.
Marchionna fa notare come la sanità brindisina esca, ogni giorno che passa, sempre più mazziata e indebolita dalle decisioni assunte da chi gestisce la sanità pubblica: il presidio ospedaliero di primo livello, punto di riferimento per tutti i quasi 400mila residenti, deve già far fronte ad un Pronto soccorso in perenne emergenza, al fatto di essere attualmente l’unico punto nascita, alle recentissime dimissioni di due altri medici dall’Utin, l’Unità Intensiva neonatale, con la conseguente impossibilità a far andare avanti il reparto senza chiedere prestazioni a turno agli specialisti delle province vicine, al fatto che manchi ancora il personale specializzato per attivare la Radiologia interventista. E il cahier de doleances potrebbe proseguire.
Infatti, in una provincia in cui sono rimasti in vita tre soli ospedali, anche riguardo quello di Ostuni, ospedale di base, è giunta oggi notizia che l’ASL ha intenzione di togliere autonomia ai reparti di Chirurgia Generale e Ortopedia, rendendoli una “succursale” di quelli del “Camberlingo” di Francavilla Fontana, notizia che sembra aver irritato anche il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes.
Alla base della decisione, verosimilmente, una carenza di personale medico, che ha spinto i dirigenti a valutare di farlo ruotare fra i due nosocomi. Che poi è il problema forse più angosciante in cui si dibatte la sanità brindisina e non solo quella: la mancanza, sempre più evidente e drammatica, di personale specializzato, la difficoltà a reperirlo, o a trattenerlo, rispetto alle sirene del privato.