All’ospedale di Copertino è caos: pazienti ricoverati nelle corsie.

Se Atene piange, Sparta non ride. Il vecchio adagio rappresenta alla perfezione la situazione della sanità nei presìdi della provincia di Lecce, che non soffrono evidentemente di problematiche molto diverse da quelle della vicina Brindisi.
E in particolare in quello di Copertino, il secondo ospedale della provincia per numero di accessi al Pronto soccorso, la situazione è particolarmente grave, come denuncia il Consigliere regionale di opposizione de La Puglia Domani Paolo Pagliaro, che sta svolgendo varie ispezioni nei nosocomi del leccese.
A causare la situazione incresciosa è, principalmente, la mancanza di personale sanitario a sufficienza.
“Nulla è cambiato, se non in peggio, rispetto alla mia ispezione di due anni fa. – afferma Pagliaro – Era il 14 febbraio 2023 quando, visitando il pronto soccorso dell’ospedale di Copertino, raccolsi la disperazione di un paziente anziano che da tre giorni e tre notti si trovava su una barella in corridoio, in condizioni disumane e indegne di un Paese civile.
Nonostante l’abnegazione del personale, il pronto soccorso era – e rimane – una trincea con pazienti accampati in spazi assolutamente insufficienti e inadeguati, dove mancano perfino le barelle e le ambulanze restano parcheggiate all’ingresso in attesa che i pazienti a bordo possano entrare per essere visitati. Sul pronto soccorso di Copertino continuano a convergere i mezzi del 118 che non trovano posto a Lecce, anche se si tratta di un ospedale di base non attrezzato per tutte le urgenze. Il personale è allo stremo e, nonostante l’impegno quasi eroico, è esposto ad errori.
Sono stati aggiunti solo due posti letto, comunque insufficienti e inutili, se manca il personale per trattare i pazienti che continuano a restare in pronto soccorso, in attesa di ricovero, per più di tre giorni. A questo si aggiunge che, essendo cambiate le modalità di richiesta dei pasti a seguito della chiusura della mensa interna, ad ogni turno un infermiere è tenuto ad occuparsi anche delle ordinazioni telematiche dei pasti per i pazienti.
E se la richiesta arriva con trenta minuti di ritardo perché c’è un’urgenza, niente pasti e niente acqua per i pazienti. È accaduto ieri, quando il personale del pronto soccorso è riuscito a racimolare 5 pasti dagli altri reparti per far cenare almeno le persone che erano lì da più di due giorni.
Una situazione insostenibile che impedisce di garantire assistenza e cure adeguate ai pazienti e la necessaria serenità operativa a medici, infermieri e operatori sociosanitari. Di tutto questo chiamo a rispondere i vertici di Asl e assessorato alla sanità”.