Truffe agli anziani: il Comando provinciale Carabinieri di Brindisi intensifica gli incontri di sensibilizzazione
La campagna di sensibilizzazione portata avanti dai Carabinieri in merito alle minacce rappresentate dalle truffe che hanno come obiettivo essenzialmente gli anziani, non va in vacanza, e non potrebbe essere diversamente, perché proprio il periodo estivo, nel quale i centri abitati un po’ si spopolano, meglio si presta a fornire occasioni di frode a soggetti disposti a tutto.
Nell’ambito di un’attività che il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi sta portando avanti fin dallo scorso anno, in seguito ad un susseguirsi di episodi criminosi ai danni di soggetti più facilmente aggredibili, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana hanno organizzato nelle ultime domeniche di luglio, con la direzione del Capitano Alessandro Genovese, due momenti divulgativi presso altrettanti importanti realtà parrocchiali della Città degli Imperiali, la Chiesa di Beata Vergine Maria SS Sette Dolori e la Chiesa dell’Immacolata, tenutesi al termini dei rispettivi liti liturgici. Gli incontri proseguiranno nelle prossime settimane, a tutela della cittadinanza.
Lo scopo degli incontri è stato quello di informare i numerosi partecipanti sulle modalità per mezzo delle quali i truffatori sono soliti cercare di carpire la fiducia dei malcapitati, delle vittime individuate, al fine di sottrarre loro contanti o oggetti di valore presenti in casa. Tali modalità hanno validità chiaramente “universale”, la conoscenza e la continua denuncia delle stesse prescinde dal contesto locale e deve essere quanto più estesamente divulgata dai diversi mezzi di informazione.
Vediamo quindi quali sono le giustificazioni con le quali tali soggetti sono soliti contattare telefonicamente le persone anziane a casa:
- un presunto avvocato rende noto all’anziano/a che il figlio, o il nipote, sono stati responsabili di aver causato un incidente stradale ai danni di un soggetto di cui l’avvocato difende gli interessi. Per sanare il danno economico ed evitare ulteriori complicazioni (oppure per liberare con una specie di cauzione il proprio congiunto) è necessario sborsare immediatamente una somma di denaro che spesso si aggira attorno alle 5-7 migliaia di euro. Tanti anziani hanno purtroppo creduto al raggiro, e hanno consegnato tutto il denaro disponibile o altri oggetti preziosi ad un facchino materializzatosi, guarda caso, subito fuori dalla loro porta.
- un falso amico, presentandosi sotto la titolarità di una persona davvero conosciuta in famiglia o amico diretto di un proprio congiunto, prova a frodare la persona prescelta facendo leva sul tasto dell’emotività, dichiarando di essere rimasto senza lavoro oppure di avere urgente bisogno di un aiuto economico per motivi di salute
- un postino o un corriere hanno urgenza di recapitare un pacco (è proprio il caso di dire…) destinato sempre a un figlio o a un nipote, i quali non hanno tuttavia ancora provveduto a pagare il prezzo della merce acquistata e che quindi dovrà essere sborsato a domicilio. Anche in questo caso si ammanta la consegna del pacco di un’importanza quantomeno sospetta. Peraltro, tale tipo di tentativo di truffa, viene perseguito anche per mezzo di posta elettronica, con bersaglio in questo caso un pubblico che è solito effettuare pagamenti online, quindi più giovane.
- un dipendente delle Poste o di qualche istituto bancario che si presenta a domicilio per richiedere l’esazione di qualche pagamento. Questa rappresenta davvero una forzatura, perché mai il personale degli istituti di credito dovrebbe mai recarsi a casa di un proprio cliente? Ma ci sono anche truffatori che si fingono appartenenti alle Forze dell’Ordine, presentandosi in borghese ma con un tesserino camuffato che attesta la loro appartenenza ai carabinieri o alla polizia. Gli agenti delle forze armate nelle visite a domicilio si presentano sempre rigorosamente in divisa.
Se queste sono i modus operandi ai quali la criminalità fa ricorso per frodare vittime inconsapevoli, facendo gioco essenzialmente sulla paura e sull’emotività, quali sono invece le indicazioni da seguire per evitare di cadere nei tranelli da essi posti?
Innanzitutto, mai fornire su richiesta codici e password di carte di credito di propria disponibilità, oppure, nel caso dei dispositivi di telefonia mobili collegati alla Rete, aprire link ricevuti sulla messaggistica, tramite i quali tali dati sensibili possono essere carpiti.
Non aprire la porta agli sconosciuti, o a chi non sia manifestato, è un consiglio che riceviamo fin da piccoli, ma nel caso in esame deve essere rinnovato proprio alla luce delle modalità con le quali, come si è spiegato, i truffatori agiscono, contattando telefonicamente e poi passando…all’incasso.
Se si ricevono telefonate sospette, è assolutamente preferibile chiedere consiglio a qualcuno, chiamando telefonicamente un amico o un parente, magari proprio quello che sarebbe stato coinvolto nel fantomatico sinistro, per avere la prova del 9 sulla veridicità di quanto ascoltato. Meglio ancora, ci si può rivolgere direttamente ai Carabinieri, componendo il 112, comunicando se, noto, anche il numero telefonico dal quale si è stati contattati.