Martina Franca: Il centrodestra diventa maggioranza nella capitale della Valle d’Itria
Quando la lotta era tra “Crumiri e Pipistrelli“
Scrivere di Martina Franca, la mia città, mi riempie sempre di emozione. Da quando ero ragazzino, ho vissuto intensamente ogni campagna elettorale, iniziando a seguire gli eventi politici locali in una delle prime radio cittadine, poi sulle prime TV locali ed infine sui giornali.
Quante dirette fino all’ultimo voto ho potuto raccontare e scrivere.
Ho visto la storia evolversi, dai tempi di Don Pinuccio Caroli e Giulio Orlando fino ai giorni nostri.
Questa volta, però, la situazione è davvero straordinaria.
Il recente risultato delle elezioni per il Parlamento Europeo ha visto il centrodestra ottenere oltre il 50% dei voti, un traguardo che ha messo all’opposizione i partiti che sostengono l’attuale sindaco Gianfranco Palmisano.
Il centrosinistra dopo queste consultazioni non avrebbe più la maggioranza, aprendo le porte a una possibile crisi politica nel Comune. Qualcuno potrebbe obiettare: “ma il centrodestra è sempre stato maggioranza a Martina Franca!“.
Ebbene sì, il centrodestra ha quasi sempre avuto i numeri dalla sua parte, ma sono state le innumerevoli ripicche interne a spingerlo all’opposizione. Un vero gioco delle sedie musicali politiche, se vogliamo.
Anche nelle scorse elezioni, molti dei candidati eletti, cruciali per la vittoria del sindaco Palmisano, erano – e sono tuttora – notoriamente di centrodestra.
E non dimentichiamoci dell’attuale Presidente del Consiglio, Giovanni Basta che proviene notoriamente dal Movimento Sociale Italiano ed ha, ultimamente, i riflettori puntati su di lui per una discussa assunzione della figlia al Comune, senza essere passata da un concorso (E pensare che tanti nostri figli sono costretti a lavorare al nord)
Almeno in passato i concorsi, seppure discutibili, venivano fatti per calmierare l’opinione pubblica, anche se dall’urna uscivano i numeri giocati al ‘lotto‘ (Non ho mai fatto un solo ambo)
Insomma, la politica martinese è un caleidoscopio di alleanze e tradimenti degni delle migliori serie TV.
Queste elezioni? Una campagna elettorale colorita
Tornando alla campagna elettorale per le Europee, è stata animata e talvolta persino teatrale. Il centrodestra, in particolare, non ha risparmiato ironia e battute nei confronti dei propri avversari e alleati interni.
E riecco Lillo & Gem
I protagonisti in negativo di questa tornata elettorale? Due “soggetti” ben noti: il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, il sottosegretario Marcello Gemmato (da noi ribattezzato affettuosamente “Gem”), e la coordinatrice locale di Fratelli d’Italia a Martina Franca, Grazia Lillo (Lillo)
Se avessero condotto una campagna come ci si aspetta dai veri coordinatori – ovvero sostenendo tutti i giocatori in campo senza favoritismi – oggi potrebbero vantarsi di una vittoria schiacciante.
E invece no, hanno preferito giocare al gioco dell’ambizione personale, sfidando apertamente i veri leader regionali del partito, primo fra tutti il Ministro Raffaele Fitto.
Invece di fare i mediatori imparziali, Lillo & Gem hanno scelto di sostenere un solo candidato, facendo una campagna sfacciatamente faziosa.
Un atteggiamento decisamente inopportuno per dei coordinatori. Hanno preferito contarsi e perso entrambi, mettendo in discussione il loro coordinamento.
Fitto, dal canto suo, ha stravinto con Francesco Ventola, spesso bersaglio delle frecciatine e dei ridicoli tentativi di delegittimazione da parte di Lillo & Gem.
Francesco Ventola è stato il più suffragato in Puglia all’interno di Fratelli d’Italia subito dopo la Meloni
Michele Picaro andrà al Parlamento Europeo, ma deve dire grazie al risultato massiccio in Puglia di Giorgia Meloni con un plebiscito di voti a Fratelli d’Italia, cosi come lo è stato per Antonio Decaro per il PD.
E con loro, al Parlamento Europeo, molto probabilmente, anche la brindisina Chiara Maria Gemma.
Insomma, alla fine della fiera, la faziosità dei “soggetti” non ha potuto oscurare l’onda lunga dei veri leader politici.
La coordinatrice di Fratelli d’Italia di Martina Franca, ha ricevuto una vera “sventola” politica che mi ha ricordato i film di Bud Spencer e Terence Hill
Lillo ha condotto una campagna elettorale molto personale, mirando a contarsi per elemosinare una candidatura per le prossime regionali.
Michele Picaro ha ottenuto 1.186 voti, grazie anche al sostegno di Tommaso Scatigna, ex sindaco di Locorotondo, che andrà ora ad occupare il suo posto al Consiglio regionale come primo dei non eletti quattro anni fa.
Se sottraiamo almeno 400 voti a Picaro a Martina Franca, attribuendoli a Scatigna, i conti sono presto fatti: più o meno le 500 tessere comprate da Lillo & C.
Tommaso Scatigna intanto si prepara, come dicevo, ad entrare nel Consiglio Regionale, subentrando proprio a Picaro. Ecco giustificata la sua efficace campagna elettorale per Picaro.
Sarà un ingresso breve, ma significativo, dato che Scatigna occuperà il posto per l’ultimo anno prima delle elezioni regionali previste per il prossimo anno.
Tuttavia, Ventola ha raccolto 740 voti e, a livello regionale, ha distanziato Picaro di ben 16.000 voti.
Ventola, sostenuto dal Ministro Raffaele Fitto, è risultato il più votato in Puglia dopo Giorgia Meloni. Picaro era appoggiato dal sottosegretario Gemmato che sembra leccarsi le ferite per non aver primeggiato contro Fitto.
Tornando a don Pinuccio e ricordandoci anche del Sen. Orlando e del Sindaco Punzi…
Non sappiamo se il centrodestra a Martina Franca troverà mai una quadra, come recita quel proverbio di uno che si castrò per far dispetto alla moglie.
Di sicuro sappiamo che dai tempi di Don Pinuccio, i democristiani sono ancora la maggioranza a Martina Franca. Pentassuglia, il sindaco Palmisano, l’onorevole Chiarelli, Marraffa e tanti altri sono sicuramente democristiani o provengono dalla DC.
Laura De Mola in corsa per il parlamento Europeo
Poi ci sono gli opportunisti che cercano di trarre i propri vantaggi, come con il PUG (Piano Urbanistico Generale), qualche assunzione strategica e di famiglia e di esempi ne potremmo fare diversi oltre a quello sopra descritto. Ora è consentito pure lo “staff”
Ci sono i funamboli che si appoggiano una volta facendo forza sul piede destro, altre sul piede sinistro.
Ma la storia di Martina Franca è uguale a quella di ogni altra parte della Puglia. Non ci sono differenze.
La politica locale riflette perfettamente le dinamiche regionali, con le sue alleanze, i tradimenti e i giochi di potere.
E mentre i cittadini guardano con speranza e timore al futuro, una cosa è certa: la politica martinese non smetterà mai di sorprenderci, pur custodendo uno scrigno segreto