Fronte incendi: si preannuncia l’ennesima estate critica in Puglia

Nella giornata di ieri, oltre all’incendio che ha bruciato l’area del presepe vivente a Fagiano, in provincia di Taranto, un altro rogo significativo si è sviluppato sul litorale jonico del sud Salento, a Lido Conchiglie, nei pressi di Gallipoli, sulla cosiddetta “Montagna Spaccata”. I due siti coinvolti dagli incendi hanno in comune di essere posti su una zona collinare sulla quale si estende una distesa boschiva.
Quella di Montagna Spaccata è una zona purtroppo abituata in estate a dover fare i conti con gli incendi, lo testimoniano le cronache. Come tante zone di una regione esposta sempre ai venti, l’estate e la vegetazione secca, alla quale nel Salento si aggiungono gli alberi di ulivo secchi per la Xylella non ancora espiantati, e sono tantissimi, rappresentano tutti assieme il perfetto innesco, è proprio il caso di dire, per il diffondersi di incendi, sia che abbiano alla base l’azione sconsiderata di piromani sia la disattenzione.
E purtroppo torna al centro della discussione l’assenza o la scarsità di mezzi di soccorso e di personale, visto che ieri, a Lido Conchiglie, non sono bastati i Vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli per avere la meglio delle fiamme, ma è stato necessario fare ricorso, come al solito, ai Canadair provenienti da Lamezia Terme, in Calabria, i quali sono chiamati puntualmente in estate ad attraversare il mar Jonio per giungere in soccorso del martoriato territorio pugliese, sprovvisto di questi mezzi. Essi hanno effettuato diversi viaggi per far cadere l’acqua prelevata dal mare sulle zone più impervie del pendio che degrada verso il mare stesso.
Sul caso è intervenuto il consigliere regionale de La Puglia domani, Paolo Pagliaro: “Più volte – ricorda – ho evidenziato la mancanza di una base per gli aerei antincendio nel Salento. Un problema serio, così come ho rimarcato la carenza di uomini e mezzi per gestire il rischio roghi”. Pagliaro ricorda di aver presentato una mozione due anni fa, non ancora discussa, per impegnare la Giunta regionale ad “assegnare ai vigili del fuoco e alle associazioni di protezione civile i fuoristrada e i mezzi speciali acquistati dalla Protezione civile regionale ma inutilizzati, fermi nei garage della Provincia di Lecce e nelle autorimesse sparse per la Puglia”.
Un elemento che andrebbe certamente verificato, perché se fosse vero, farebbe gridare allo scandalo. Ma altrettanto allarmante è la mancanza di personale in forza presso le caserme dei vigili del fuoco. Su un organico potenziale di 180 operatori per la provincia di Lecce, il numero delle figure operative attualmente disponibili è di appena 88 elementi. Pasquale Cirillo, coordinatore territoriale della Fp Cgil Lecce, denuncia come tale grave penuria di personale specializzato comporti, nel periodo estivo, quando alle normali incombenze si aggiunge l’emergenza incendi, un insostenibile sovraccarico lavorativo per gli addetti.
“Il dispositivo di soccorso – spiega Cirillo – messo in campo fa riferimento a cinque squadre ordinarie, tre supporti, una squadra boschiva per l’intero periodo, vale a dire dal 15 giugno al 15 settembre. Inoltre la squadra boschiva è parzialmente raddoppiata per un mese, grosso modo a partire da metà luglio”. “Ciò significa che basterebbe anche solo un minimo inconveniente, un’assenza non prevista, una malattia per creare forte disagio, al punto da mandare in crisi l’intero Comando”.
Come detto in altre occasioni, a proposito di altre situazioni di grave emergenza, che mettono a rischio la vita delle persone (dal ridimensionamento del numero di strutture sanitarie alla mancanza di interventi per mettere in sicurezza le strade o il territorio) ma anche la salvaguardia dell’ambiente naturale, uno Stato degno di tale nome dovrebbe intervenire d’imperio per spendere tutte le risorse necessarie per evitare che tali disservizi possano verificarsi. Ma questo purtroppo non accade.