Abuso dei mezzi di correzione e percosse: arriva la condanna per l’insegnante
Dopo sei lunghi anni, il processo di primo grado che ha coinvolto alcune maestre di Biccari, comune in provincia di Foggia, accusate di maltrattamenti nei confronti dei propri alunni, ha finalmente trovato un epilogo. Il giudice monocratico del tribunale di Foggia, Flavia Accardo, ha emesso la sua sentenza: una maestra, Lucia Saldarelli, è stata condannata a sei mesi di reclusione (con pena sospesa) e tre mesi di interdizione dall’attività di docente, per i reati di abuso dei mezzi di correzione e percosse. Le altre due imputate, Marianna Bimbo ed Ernesta Salandra, sono state invece assolte.
Il processo ha rappresentato un percorso lungo e tortuoso, caratterizzato da 44 udienze che hanno esaminato minuziosamente le accuse e le difese delle parti coinvolte. Le insegnanti, nell’aprile del 2017, furono sottoposte agli arresti domiciliari dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, scatenando un’inchiesta che ha suscitato scalpore nell’opinione pubblica.
L’inchiesta ebbe origine da una denuncia presentata dal padre di uno degli alunni, che ha poi dato il via a una serie di indagini condotte dagli inquirenti. Durante il processo, sono stati ascoltati insegnanti, genitori e visionate immagini registrate nelle aule scolastiche, dove, secondo le accuse, si sarebbero verificati i presunti maltrattamenti fisici e psicologici.
L’avvocato Michele Vaira, difensore della maestra Ernesta Salandra, ha dichiarato che l’intera attività dibattimentale ha dimostrato l’infondatezza delle accuse nei confronti della sua assistita. Secondo Vaira, i fatti contestati semplicemente non sussistono, e la sua cliente è stata vittima di un’indagine che si è estesa senza alcun fondamento ad altre classi e insegnanti. Vaira ha criticato aspramente l’approccio degli inquirenti, sottolineando che la valutazione dei comportamenti delle maestre è stata condotta con ottiche distopiche da parte di agenti di polizia giudiziaria privi di esperienza nel settore educativo.
In sintesi, l’epilogo di questo lungo processo evidenzia la complessità e la delicatezza delle questioni legate alla tutela dei diritti dei minori e al ruolo degli insegnanti nella loro formazione. Mentre una maestra è stata condannata, altre due sono state assolte, e resta ancora un giudizio di appello per una quarta insegnante. La speranza è che questo verdetto porti chiarezza e giustizia per tutti i soggetti coinvolti, permettendo di ricostruire un clima di fiducia e rispetto all’interno della comunità scolastica di Biccari.