Scoperte archeologiche nel cortile dell’istituto Cabrini: tesori della Città dei Due Mari riportati alla luce
Nel suggestivo contesto di Via Dante, all’interno del cortile dell’Istituto Professionale Cabrini, una scoperta archeologica di notevole importanza ha catturato l’attenzione degli studiosi e degli appassionati della storia antica.
Tre tombe a fossa sono state individuate, rivelando preziosi dettagli sulla civiltà che un tempo prosperava nella Città dei Due Mari. Una delle sepolture si è rivelata vuota, mentre le altre due hanno svelato la presenza di due scheletri. Il primo, verosimilmente appartenente a una figura femminile, è stato rinvenuto con un corredo composto da ceramiche a vernice nera e un delicato anellino in bronzo, tipico delle tombe tarantine risalenti agli ultimi decenni del IV secolo a.C. Il secondo, più piccolo e privo di corredo, ospitava un giovane individuo.
Gli studenti dell’Istituto Cabrini hanno avuto l’opportunità unica di esplorare questo affascinante capitolo della storia, guidati dagli esperti impegnati nelle analisi approfondite dei reperti. Un’occasione educativa che ha permesso loro di avvicinarsi direttamente alle testimonianze del passato.
Attualmente, i reperti sono stati trasferiti nei depositi della Soprintendenza, dove saranno sottoposti a studi accurati. Nel frattempo, le strutture archeologiche, una volta documentate e protette, sono state saggiamente reinterrate per agevolare i lavori di posa dei cavi elettrici. Un delicato equilibrio tra progresso e conservazione.
L’impegno congiunto delle parti coinvolte ha garantito la tutela di questi ritrovamenti, testimoniando ancora una volta la dedizione nella preservazione del patrimonio culturale. Un esempio di sinergia tra istruzione, ricerca e salvaguardia, che continua a consegnare al presente frammenti di un passato affascinante.