Si chiama MU.FO, il rinomato museo fotografico cittadino

Di Daniela D’Anna
Si chiama MU.FO, è il già rinomato museo fotografico cittadino attiguo alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Galatina. Uno splendido connubio, considerato che la SOMS è l’istituzione storica più antica in vita nella cittadina galatinese. Inaugurato alla presenza del Sindaco Fabio Vergine, l’evento si è contesa l’attenzione con i festeggiamenti del Centenario dell’Areonautica.
E’ veramente un archivio di memorie che è targato Novecento su tutte le sue pregevoli opere che sono anche risalenti a periodi anteriori al secolo scorso. L’acronimo significa appunto museo fotografico, ricco di cimeli che vanno dagli attrezzi del mestiere artistico e artigianale relativi all’hobby della fotografia ad utensili delle casalinghe di una volta.
Tali suppellettili materiali ed altre immortalate da foto d’epoca con immagini riproducono pranzi di lavoro in gruppo e ritratti di occupazioni quotidiane che sanno di accoglienza al contrario della separatezza tipica della pausa pranzo di oggi che consiste invece in una manciata di minuti in cui consumare un pasto in automatismo. E poi i mestieri scomparsi che sopravvivono sui libri di storia trasudando quasi umido eppure non sono così tanto datati.
L’eccellente Associazione da cui nasce la costola del museo, consacrata in Società, la cui magna charta fu stilata il 6 marzo 1879, data della Fondazione della Società Operaia, e la cui bandiera fu la prima commissionata a Roma, oggi dunque vanta anche una molteplicità di questi reperti archeologici messi insieme dagli aderenti alla SOMS. Essa proietta con degli ideali riflettori la sua presenza ragguardevole illuminando a largo giro una cultura molto ricercata e apprezzata anche fuori dai confini di questo Centro cittadino che conta numerosi palazzi gentilizi. Nell’occasione si è voluto ascoltare le impressioni verbali del Sindaco Fabio Vergine al quale abbiamo rivolto a tal guisa alcune domande.
Sindaco, quale è il valore aggiunto di questa rassegna fotografica annessa alla SOMS?
Tutto ciò che è stato presentato in questo evento è una sorta di baluardo assoluto rispetto all’indifferenza che oggigiorno molto spesso genera la mancanza di cultura tra le nuove generazioni.Secondo lei, l’evento testimonia la sacralità del lavoro o cos’altro?
Ben detto, ma ciò dà anche una testimonianza della sacralità della memoria , difficilmente ci si può aspettare un futuro entusiasmante se non si parte dalla conoscenza profonda della propria storia per progredire poi. Questo è un punto di svolta non soltanto per i giovani galatinesi ma anche per i tantissimi visitatori sia provinciali che regionali ed altresì europei che in questi giorni in particolare stanno animando le strade del Centro storico regalando economia a Galatina tutta.
A lei personalmente a che cosa la riporta il pensiero ammirando queste icone artistiche?Credo fermamente che ci rende orgogliosi tutti, grazie alla collaborazione di tutta la SOMS per il lavoro di ricerca e recupero saggiamente compiuto dietro lo sprone continuato del presidente Marco Papadia.
E in qualità di primo cittadino che cosa personalmente aggiungerebbe?Ci tengo ad anticipare che questa tappa rappresenta l’inizio di un percorso ormai tracciato che va nella direzione della riscoperta e valorizzazione della nostra cultura. Un punto di partenza irrinunciabile ai fini di esaltare la “grandezza” della Galatina futura.
Per concludere abbiamo inteso sentire il parere del Presidente Papadia.Presidente, l’appuntamento con l’arte voluto e celebrato in questo giorno memorabile si presenta come una perla che rifinisce la corona, che ne dice?
E’ proprio così e come ha affermato il Sindaco Vergine è la prima manifestazione a cui ne seguiranno altre. Il senso di tutto questo si pone come una forbice tra presente e passato. Ma non dico altro.Da 144 anni esiste questa Istituzione che è la SOMS, perché i soci ne sono così fieri? Io posso dire da parte mia che la mia gestione risale al 2015 e da allora sono cambiate molte usanze e ritualità. Dapprima la location era come un ritrovo per leggeri passatempi, un posto in cui si incontravano essenzialmente operai riuniti per condividere momenti di gioco. Pian piano ho portato abitudini nuove coniugate ad un livello culturale più alto.
Fratellanza, disciplina e solidarietà sono sempre le parole d’ordine della Società che presiede?Confermo che questi temi sono fondamentali per la vita associativa. Chi riveste il mio ruolo è come un pompiere che all’occorrenza deve buttare acqua sul fuoco per evitare malintesi e screzi inevitabili nel genere umano ed essere in grado di mandare avanti con la più grande armonia i programmi proposti dal Sodalizio.
Lei è l’unico presidente a cui sono stati conferiti tre mandati, quale il suo sguardo al futuro?
Cosa vuole che le dica? Ricevo molti consensi e i risultati si vedono con i fatti, che confermano il mio operato. Alcuni parlano di quarto mandato.