Revisori dei conti bocciano l’anticipo a Kyma Ambiente, Melucci attacca
di Claudio Leone
Il collegio dei revisori dei conti del Comune di Taranto boccia l’anticipo per salvare Kyma Ambiente dalla crisi di liquidità, ma il sindaco Melucci se ne frega e attacca: “Il parere non ci trova convinti, è un parere difettoso, noi solleveremo la questione in sede prefettizia”. Il primo cittadino sembra non aver preso molto bene il parere negativo dei revisori dei conti comunali che il 28 aprile scorso si sono espressi non a favore della proposta di consiglio n.129. La proposta, approvata nel consiglio comunale del 11 maggio, prevede l’anticipo di 2.5mln di euro dal Comune di Taranto alla società partecipata Kyma Ambiente SPA, in crisi di liquidità. Il collegio dei revisori, presieduto dal Dott. Greco Pantaleo Mario, oggetto degli attacchi del Sindaco, ha espresso parere sfavorevole perché “l’impresa non è in grado di soddisfare gli impegni a breve termine”. Praticamente i revisori sconsigliano al Comune di anticipare milioni di euro a Kyma Ambiente per il possibile rischio di non recuperarli come pattuito. Nonostante il parere, non vincolante, la maggioranza ha approvato la proposta, e tra i banchi dell’opposizione c’è chi ironizza su ipotetiche assicurazioni che i consiglieri di maggioranza dovrebbero stipulare per mettere al sicuro i loro patrimoni dalle conseguenze di questo voto favorevole. Solo ironia, sia chiaro. Meno divertente invece la posizione dei revisori dei conti contro cui si scaglia Rinaldo Melucci:” è un parere per il quale a tutela della reputazione dell’ente, qualunque sia l’esito del voto, noi solleveremo la questione in sede prefettizia, perché questo è un Comune importante con una macchina che ha delle ricadute non solo sui servizi ai cittadini ma anche su tante persone che lavorano e vivono del sistema e bisogna essere molto sicuri quando si esprimono certi pareri”. Leggendo tra le righe sembra che il Sindaco incolpi il collegio dei revisori dello stato di agitazione dei dipendenti di Kyma Ambiente e dei disservizi nella raccolta dei rifiuti, quasi come se tutti gli stranoti problemi dell’azienda partecipata fossero nati il 28 aprile con il parere sfavorevole. Vista la “probabilità elevata che la questione su cui verte la consulenza divenga oggetto di un procedimento” la direzione Gabinetto Sindaco l’8 maggio affida ad un avvocato di Bari, tale Felice Lorusso, la redazione di un parere pro-veritate al fine di “suggerire il percorso da seguire al fine di ottemperare alla richiesta di anticipo di liquidità per fronteggiare la temporanea disfunzione finanziaria della Società in house KYMA AMBIENTE S.p.A.”. Nel giro di poche ore l’avv. Lorusso produce un’offerta economica per il Comune, riceve l’incarico e redige (forse) il parere pro-veritate alla modica cifra di 6.344 euro complessive. Un’ottima parcella se si considera che il parere, prodotto (forse) in poche ore prima del consiglio comunale del 11 maggio, non è stato messo a disposizione dei consiglieri comunali prima della votazione e che comunque non ha provocato nessun cambiamento nella procedura scelta dal Comune. Sarebbe molto interessante leggere questo parere chiesto e (forse) ottenuto con tanta fretta dal Gabinetto di Melucci. Forse è colpa del consenso in picchiata, forse è colpa della maggioranza raccogliticcia o dei conti del Comune, ma il nervoso e aggressivo Rinaldo Melucci visto in consiglio comunale è molto diverso da quello sereno e sicuro di sé che vinceva le elezioni poco meno di un anno fa.