Marcia per la Pace da Cisternino e da Locorotondo
Marcia per la Pace da Cisternino e da Locorotondo. Si è tenuta il 12 febbraio la 18ª Marcia per la Pace. Da Cisternino e da Locorotondo. Sui passi del venerabile Padre Francesco Convertini. “Nessuno può salvarsi da solo”.
XVIII MARCIA DELLA PACE
Le comunità civili ed ecclesiali di Locorotondo e Cisternino si mettono in cammino per la pace nel nome del Venerabile Padre Francesco Convertini.
L’incontro al fragno. La marcia ha l’intento di ricordare questa figura di uomo del Sud, testimone semplice ed umile del Vangelo. In un momento storico difficile, nel quale le violenze, le persecuzioni, le offese, gli “attentati” alla dignità di esseri umani sono ancora persistenti e visibili, è fondamentale proseguire nell’impegno sul cammino della Pace e della condivisione armoniosa tra i popoli.
Marcia per la Pace da Cisternino e da Locorotondo.
Padre Francesco Convertini nacque il 29 agosto 1898 proprio in uno dei tipici trulli che caratterizzano il territorio della Valle d’Itria, quell’angolo particolare della Puglia.
La sua fu una vita poverissima. Orfano di padre a tre anni e di madre a undici anni, condusse una vita di duro lavoro nei campi e a diciannove anni conobbe anche la guerra, inviato a combattere al Piave. Fatto prigioniero, finì in Polonia, dove ammalatosi di meningite, fu sul punto di morire. Tornato a casa, pensò a farsi una sua famiglia, tant’è che si fidanzò e mise anche firma in finanza, con prima destinazione Trieste, poi Pola ed infine Torino.
La sua visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice e l’incontro con don Amedei diedero alla sua vita una svolta, mai pensata prima, nonostante la buona educazione religiosa ricevuta sin da piccolo e conservata anche con il passar degli anni. Infatti, innamoratosi delle missioni, entrò nel seminario salesiano “Cardinal Cagliero” di Ivrea e nel 1927 partì in India, dove fece il noviziato, completò gli studi di filosofia e a 37 anni fu ordinato sacerdote.
Fu, quindi, inviato a Krishnagar, che da quel momento sarà la sua seconda patria fino alla morte, avvenuta l’11 febbraio 1976, festa della Mamma Celeste, di cui era stato sempre devoto ed alla quale rivolse la sua ultima invocazione “Madre mia, io non ti ho mai dispiaciuto in vita, ora aiutami tu”