Iaia: “La nostra campagna elettorale sarà tra le gente piuttosto che sui social”
Mancano ancora due anni al termine del suo mandato di Sindaco di Sava, dopo i cinque già trascorsi. È tra i più longevi e con maggiore continuità della storia amministrativa della sua città. Ben voluto dalla sua gente, riveste il ruolo di coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. È tra quei che pochi sembra non conoscano il significato della parola trasformismo. Erano in molti a pensare che si sarebbe candidato alla Regione, ma ha optato per rimanere alla guida della sua città.
Dario Iaia, quale dei due ruoli le è più “confortevole” tra quello di sindaco e quello di coordinatore provinciale del partito?
Potrebbe sembrare un soprabito double-face, entrambi sono confortevoli. Quello di primo cittadino ti entra nella pelle e nel cuore. Un ruolo completo che raccomanderei a chiunque volesse avventurarsi nella pubblica amministrazione, almeno per sei mesi, magari non per gli otto anni come i miei.
I primi sei mesi ti servono come gavetta. È un importante banco di prova che ti fa crescere sotto tutti i punti di vista, soprattutto da quello umano. Un sindaco deve confrontarsi con le problematiche di ogni tipo: servizi sociali bilanci, tributi. È tuttavia soddisfacente farlo per il proprio territorio.
Leggo anche che lei è Coordinatore regionale dell’Associazione “Città del Vino”, ma ci permetta di fare una domanda al coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia: le province di Taranto e Brindisi continuano ad essere cenerentole della Puglia. Fino a quando?
Fino a quando i propri abitanti vorranno continuare ad essere sudditi di una classe politica alla quale piace rimanere in questo stato. Oggi abbiamo la possibilità di cambiare le due nostre province. Hanno tutte le potenzialità per essere da traino dell’intera regione ma occorre impegno, determinazione e competenza.
Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando ad una lista autorevole nel collegio di Taranto per Fratelli d’Italia. L’esperienza di Fitto, maturata in tutti questi anni, ci aiuta molto.
C’è chi dice che il vostro candidato Governatore rappresenta il vecchio.
Be’, se a 50 anni uno è vecchio, a 60 (rif. Emiliano) potrebbe essere considerato nonno. Non dimentichiamo che Fitto aveva appena 30 anni quando fu eletto alla presidenza della Regione Puglia e fece molto bene. Il riordino sanitario d’allora sembrava azzardato ma rispetto alla situazione odierna era oro. Fitto ha maturato una grande esperienza grazie a tutti i ruoli istituzionali che ininterrottamente ha ricoperto.
Eppure c’è chi, in maniera chirurgica, cerca di diffamarlo.
Pure calunnie. Fitto è stato assolto da ogni imputazione. Non ha carichi pendenti. Cercano di ingannare la gente. Oggi, noi pugliesi, stiamo pagando il pessimo governo di Emiliano.
Se quest’ultimo avesse governato bene, non avrebbe contro gran parte dei partiti, compresi quelli che stanno al governo con il suo. Se lo avesse fatto, come Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, la candidatira di di Emiliano non sarebbe in discussione e quindisarebbe un candidato acclamato da tutti. Le critiche più pesanti gli arrivano proprio dalla sua parte politica. Il problema della Xylella è la sua maggiore responsabilità, non da meno la gestione sanitaria. Stesso discorso vale per l’agricoltura. Provate a sentire gli imprenditori agricoli che si sono indebitati, sperando di prendere i finanziamenti e non li hanno avuti. Tornando alla nostra provincia jonica, a Taranto, gli ammalati oncologici o fanno la fila sotto il sole o sono costretti ad andare a Lecce o al “Miulli” ad Acquaviva. Vogliamo parlare anche dei rifiuti? Noi sindaci siamo costretti a emettere cartelle Tari per pagare la carenza di impianti di smaltimento, mentre chi gestisce questo settore ne ha il monopolio. Altro disastro causato da Emiliano è stata la questione dello stabilimento siderurgico, come l’ha gestita. Abbiamo bisogno di un governatore preparato ed esperto. Lui tenta di fare solo il tuttologo, sostituendosi agli stessi assessori che lui stesso ha nominato, relegandoli ad autentiche comparse. Preferisce avvalersi dei suoi ‘consulenti’.
Un’ipotesi ricorrente è quella che possa ritirare la candidatura in favore del Sindaco di Bari, optando per un posto nel Governo.
Sa di marketing elettorale. Se ciò avvenisse il centro sinistra sancirebbe pubblicamente il suo fallimento, cambiando il cavallo in corsa, seppure zoppato. Inoltre metterebbe in crisi il Comune di Bari per mera ambizione politica.
Che campagna elettorale farete?
Basata sui temi. Punteremo sulle nostre proposte. Staremo poco sui social ma tra la gente, seguendo l’esempio del consigliere regionale Perrini in tutti questi anni, così come sono disposti a fare tutti gli altri nostri candidati. La campagna elettorale va fatta per strada, guardando la gente negli occhi, piuttosto che nascondendosi dietro un profilo social, il più delle volte falso.
Vogliamo ricordare ai lettori come si vota?
Sulla scheda troveranno il nome dei candidati a Governatore e le liste a lui collegate. Ciascuna di essa avrà un certo numero di candidati consiglieri, a seconda del numero degli abitanti della propria provincia; nella nostra provincia di Taranto saranno sette. Si potrà esprimere una sola preferenza, se non cambiano le cose nei prossimi giorni, con l’introduzione della parità di genere. Quindi, si mette una croce sul candidato presidente, una sulla lista a lui collegata ed infine si scrive un solo nome fra quelli dei sette candidati a consigliere. È possibile il voto disgiunto. Ricordo che non ci sarà ballottaggio.
Sindaco Iaia, che cosa sarà determinante per chi vincerà?
Non penso che ci possa essere un argomento specifico. I temi sono quelli di cui abbiamo parlato. Noi puntiamo sulla competenza di Fitto che è già stato Governatore e oggi ha maturato delle ulteriori esperienze, sia a livello nazionale che europeo. Il suo è un atto d’amore per la Puglia. Fa parte del gruppo parlamentare europeo più importante. Ha lasciato questo incarico per candidarsi alla guida della regione. Molti si chiedono chi gliel’ha fatto fare. La risposta è la sua convinzione di poter guidare la Puglia per farla diventare una delle regioni più importanti e meglio governate in Italia.