L’Area di Torre Guaceto rinnova l’accordo di tutela e protezione con la polizia provinciale
L’Area Marina Protetta di Torre Guaceto è un bellissimo sito naturale, posto a cavallo dei feudi di Carovigno e Brindisi, naturalmente sul litorale adriatico. Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto si è costituito alla fine dell’anno 2000, con l’intento di occuparsi della Riserva Naturale dello Stato e dell’Area Marina Protetta. Formato dal Comune di Carovigno, dal Comune di Brindisi e dal WWF Italia, il Consorzio ha come obiettivo la conservazione e la valorizzazione dell’area, volano per lo sviluppo sociale ed economico del territorio.
La Riserva Naturale Marina ha una superficie di 2200 ettari a mare Il tratto di mare antistante il litorale di Torre Guaceto rappresenta un tassello insostituibile nel mosaico della diversità biotica delle coste salentine. A protezione di questo tratto di costa, infatti, sono state selezionate tre zone a diverso grado di tutela: – due zone A ( a protezione integrale), che delimitano due tratti di mare antistante l’antica torre saracena comprendenti gli isolotti, dove è proibita qualsiasi attività antropica salvo quelle di interesse scientifico; – una zona B ( a protezione generale) , che si estende a partire dalla seconda insenatura a nord est della torre, in cui sono consentite solo le attività di balneazione dall’alba al tramonto; – una zona C , che comprende il rimanente tratto di mare compreso all’interno del perimetro della Riserva, dove è consentita la pesca e la navigazione , previa autorizzazione.
E’ proprio l’istituzione di una riserva che ha consentito di preservare al meglio questo patrimonio naturalistico, oggi visitabile in ogni periodo dell’anno. E’ di queste ore il rinnovo, per la terza volta, del protocollo di collaborazione tra l’ente di gestione della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina protetta e la Provincia di Brindisi, strumento che garantisce la presenza degli agenti della polizia provinciale a Torre Guaceto. Il patto, nato nel 2020, aveva l’obiettivo di istituzionalizzare la collaborazione del Consorzio e della polizia provinciale su vari fronti, tra i quali individuazione e chiusura dei pozzi artesiani non autorizzati a scopi irrigui nella zona agricola dell’area protetta, prevenzione e contrasto dell’accesso alla riserva con mezzi a motore non autorizzati, nel tempo ha portato ad ottenere importanti risultati.
Sono stati identificati, ad esempio, i responsabili dell’attività di costruzione di pozzi abusivi, la cui presenza aumenta la velocità di intrusione del cuneo salino nella falda acquifera e, quindi, altera lo stato delle acque protette andando ad incidere in modo diretto sullo stato di salute della palude di Torre Guaceto e, quindi, sulla vita della fauna selvatica. In questo modo, i Comuni competenti hanno potuto emettere ordinanza di chiusura, in alcuni casi già eseguita.
Forte è stata anche l’azione di prevenzione dell’accesso illecito alla riserva di mezzi a motore, realizzata con servizi di pattugliamento attivi 365 giorni l’anno, e potenziamento dei controlli estivi. Sono state posizionate foto trappole per la vigilanza notturna dell’area ed è emersa così una notizia sorprendente: la presenza del lupo nell’Area protetta. Tale presenza, tuttavia, sta creando un po’ di paura in provincia: avvistamenti di branchi di lupi si sono registrati nelle campagne dei comuni limitrofi.