Giulia, l’arte di raccontare attraverso un obiettivo

Una grande inaugurazione a Martina Franca per lo spazio creativo di Giulia Marangi dove fotografia, video e immagine diventano autentica emozione

Ecco il nuovo studio fotografico di Giulia Marangi ha aperto le porte sabato 14 giugno, ma l’eco di questa serata continua. Non solo nei ricordi di chi c’era, ma anche nelle storie che rimbalzano sui social, nei messaggi privati, nei post condivisi. Sui volti, nei sorrisi, nelle parole. È come se l’apertura avesse liberato qualcosa che già esisteva: un bisogno di verità, di vicinanza, di bellezza semplice. E la città ha risposto. Martina Franca ha risposto.

Erano tantissimi. Alcune centinaia di persone, tra invitati e non, tra clienti affezionati e volti nuovi, amici di sempre, sostenitori, curiosi. La strada davanti al nuovo studio era piena, ma non caotica. Piena nel senso migliore: di umanità. Camerieri eleganti si muovevano con discrezione, offrendo cocktail e piccoli assaggi. Luci erano morbide, lo spazio intorno fluiva come se tutto fosse esattamente come doveva essere. E in fondo lo era.

Chi ha varcato la soglia ha capito subito di non entrare in un negozio qualsiasi. Lo aveva intuito già da fuori, ma dentro ne ha avuto conferma. Il nuovo studio fotografico di Giulia Marangi è un’estensione emotiva. Non mostra, ma accoglie. Non espone, ma racconta. Le fotografie appese non sono immagini: sono esperienze condivise. E chi si è fermato ad osservarle ha avuto la sensazione che stessero parlando. Di persone, di istanti, di legami.
Giulia ha scelto di parlare con una lettera. Una lettera scritta nei giorni precedenti, letta con una voce che non cercava l’effetto. Voleva solo dire le cose come stavano. Le sue parole non sono risultate retoriche, né teatrali. Erano vere. Come tutto ciò che la rappresenta. Ha raccontato il suo percorso, da quando – ancora bambina – implorava i genitori di comprarle le Kodak usa e getta, fino ad oggi, in quello studio che ha il profumo di una casa abitata da sogni realizzati.

Ha ringraziato chi ha creduto in lei quando era ancora troppo giovane per capire quanto fosse speciale. Chi l’ha scelta, chi l’ha spronata, chi l’ha spinta a non trascurare il suo talento. E ha ringraziato la sua famiglia. Senza frasi fatte. Con gratitudine vera. Ha parlato del papà artigiano, della mamma dal tocco invisibile e necessario, e delle due sorelle che sono anche la sua forza operativa e affettiva. Marta, l’architetta che ha progettato tutto nei minimi dettagli. Chiara, la mente lucida che trasforma le idee in progetti concreti. Due presenze che, da sole, valgono più di mille parole.
Giulia non ha parlato molto di sé. Ma ha parlato di tutti quelli che fanno parte della sua fotografia. I clienti, i bambini che ha visto crescere, le coppie che ha raccontato, le famiglie che ha accompagnato. “Le tue fotografie parlano per te”, le dicono spesso. E forse è vero. Ma sabato sera ha parlato anche lei, con il tono che le è proprio: dolce, mai invadente.
E lo studio fotografico di Giulia Marangi è già diventato un punto di riferimento. In tanti hanno espresso lo stesso pensiero: finalmente un luogo dove sapere dove trovarla. Un punto di incontro, non solo per i servizi fotografici, ma per condividere un linguaggio comune. Il linguaggio dell’attenzione, dell’ascolto, dell’empatia. E sabato sera tutto questo era tangibile.

Tra i presenti c’erano i parroci di diverse parrocchie di Martina Franca, autorità, amici, cittadini, il sindaco Gianfranco Palmisano, l’assessore Vincenzo Angelini, colleghi e addetti ai lavori. Nessuno è voluto mancare. Ma non per formalità. Per presenza. Per rispetto. Perché quando l’autenticità si fa spazio, chi la riconosce ci tiene a esserci.
E poi c’è stata la coincidenza. Proprio quel locale, più di cinquant’anni fa, fu acquistato – guarda la casualità – da un fotografo. Non per farne uno studio fotografico, ma il destino, si sa, ha la memoria lunga. Ora, lo stesso indirizzo, ospita Giulia. E lei, questo dettaglio, lo ha colto e lo ha vissuto come un segno. Come una continuità, non pianificata ma naturale. Come se certe cose, quando devono accadere, si sistemano da sole.

Già dopo le prime ore, i social raccontano. Foto, video, commenti, riflessioni. Su Instagram il video che la stessa Giulia ha postato e che vi facciamo vedere a margine di questo articolo. Nessuna promozione spinta. Nessun post costruito a tavolino.
Solo emozioni condivise. E il nome di Giulia che rimbalzava da una storia all’altra, da una bacheca all’altra, da una chat a un messaggio. Il nuovo studio fotografico di Giulia Marangi è già diventato parte del racconto collettivo di Martina Franca. Non solo perché è bello. Non solo perché funziona. Ma perché è vero.

È raro, oggi, aprire qualcosa che sembra esistere da sempre. È raro trovare uno spazio nuovo che non deve farsi spazio. Eppure è quello che è successo. Perché quando qualcosa nasce con sincerità, non ha bisogno di strategie: trova da sé il suo posto. Sabato sera, chi ha partecipato all’apertura non ha assistito a un evento. Ha condiviso un inizio. E questo inizio, ora, è a disposizione di tutti.

Il nuovo studio resta aperto. Ogni giorno. Per chi vuole farsi fotografare. Per chi vuole raccontarsi. Per i giorni più importanti della propria esistenza. Per chi, semplicemente, vuole passare a dire “ciao Giulia”. Giulia è lì. Con la sua macchina fotografica, certo. Ma anche con la sua attenzione, con la sua presenza, con la sua storia.