A Brindisi corteo per protestare contro i crimini a Gaza

Continua la mobilitazione nelle piazze delle città pugliesi per esprimere solidarietà al popolo palestinese.
Questo pomeriggio si è svolta per le vie del centro di Brindisi un corteo molto partecipato, che ha visto i manifestanti radunarsi nel piazzale della stazione e poi sfilare lungo i viali che, passando da Piazza Cairoli e da Piazza Vittoria, conducono sul lungomare, per poi fare dietrofront e ripercorrere a ritroso al tragitto

Tante le bandiere palestinese, altrettante quelle della pace. Arrivati nuovamente nei pressi di Piazza Vittoria, i manifestanti si sono raccolti in un momento di raccoglimento, radunandosi in una conformazione circolare, al cui centro è andata in scena una rappresentazione dell’autentica, immane tragedia che sta vivendo questa popolazione.
La madre, le madri palestinesi, quelle che tengono in braccia un fagotto insanguinato contenente il cadavere della propria creatura, sono diventate il simbolo di questa pagina di storia tanto orribile che l’umanità sta scrivendo, giorno dopo giorno.
Sono stati necessari 18 mesi perché dal governo italiano uscisse qualche parola di condanna per l’operato di un governo che continua, bontà sua, a essere definito “amico”. Chi manifesta accusa quindi tutta l’impotenza di trovarsi in una situazione nella quale non ha di fatto il minimo potere di alleviare le sofferenze di chi sta soffrendo atrocità inenarrabili, vittima di un infame blocco degli aiuti umanitari, oltre che di bombardamenti terrificanti ed ingiustificabili.
Se questa consapevolezza tanto cinica prevalesse sulle ragioni del sentimento, si starebbe tutti a casa. Se si manifesta, lo si fa in fondo principalmente per il bisogno di condividere un senso di angoscia, per aiutare se stessi a sostenere un peso sulla coscienza che abbiamo un po’ tutti, pure noi che denunciamo una non-guerra, quanto piuttosto un’azione di deliberata ed inqualificabile pulizia etnica.