“Ora tocca a me”: Mario Cito rompe il silenzio e accende Taranto

Intervista esclusiva al figlio di Giancarlo Cito: eredità, verità familiari e una carriera politica ormai solida

Taranto 17 maggio– L’incontro avviene in un bar su via Plateia. Mario Cito si siede, ordina un caffè e parte. Non cerca mezze misure. È un vulcano, di quelli che ribollono dentro da anni. E oggi si apre: sul padre, sul dolore, sulla verità, sulla città. Ma soprattutto su se stesso.
Mario Cito rompe il silenzio. La sua storia non comincia oggi: da anni è una figura riconosciuta nel panorama politico locale.
È il figlio di Giancarlo Cito, certo, ma è anche e ormai un politico a tutti gli effetti. E oggi parla con la consapevolezza di chi ha già attraversato la tempesta.
Mario Cito rompe il silenzio “Mio padre in procinto di avere le esequie, ma ora lo riaprono”
«Mio padre era già stato portato, dalla malattia» – racconta Mario. «L’Alzheimer lo aveva consumato, lo aveva chiuso in un silenzio irreversibile. Ma ora… ora devono aprirlo. Fargli un’autopsia. E questa per me è una seconda violenza. Un secondo strappo.»
«Stavo accarezzandolo. Era ormai nel suo mondo, chiuso. Ma a un certo punto ho visto una lacrima. Pensavo fosse una reazione involontaria. Poi un’infermiera mi disse: “Suo padre sta piangendo. Perché sente.”»
La denuncia della zia, l’autopsia e la rabbia
Dopo la morte, è arrivata una denuncia da parte di una zia – sorella di Giancarlo – contro i medici della Cittadella e del Santissimo Annunziata. Mario rompe il silenzio è così commenta: «Non condivido nulla di tutto questo. Era una malattia degenerativa. Questa zia non la vedevo da anni. Ora accusa. Mio padre merita rispetto.»
Il nome Cito, tra memoria e visione
«Sono candidato a sindaco. Ma non è una novità. Nel 2012 arrivai al ballottaggio contro Ezio Stefano. Da allora non ho mai smesso. Rispetto mio padre. Ma io ho la mia visione.»
“Se mi date fiducia, la moltiplico”
Mario Cito rompe il silenzio. Non si ritiene l’erede passivo di un cognome. È un politico con esperienza, con una voce chiara, con una sfida aperta, riuscirà questo cognome ancora una volta a sedurre o tatantini?