A Lecce è Orange style: 3 olandesi su 3 sul podio di giornata!

E’ valsa la pena attendere tutto questo tempo per rivedere il Giro d’Italia a Lecce, perché la Puglia ha risposto alla grande, dalla partenza di Alberobello e lungo tutti i 189 km della corsa, al passaggio di questa autentica istituzione sportiva che è il Giro d’Italia.
E pazienza se non è più, ciclisticamente parlando, una grande Italia. Quest’oggi è stata, sicuramente, una grande Olanda (preferiamo continuare a chiamarla così anche se dovremmo dire “Paesi Bassi”): 3 corridori su 3 ai primi tre posti del velocissimo arrivo di Lecce.
Ad avere la meglio, certamente a sorpresa, è stato il 24enne Casper Van Uden, della Picnic-PostNL, che in 4:02:22 ha preceduto i connazionali Olav Kooij, della Visma-Lease a Bike e Maikel Zijlaard, della Tudor Pro Cycling.
Va Uden è alla sue seconda stagione fra i professionisti ed è alla sua quinta vittoria, mentre Kooij, che era il più quotato fra i tre, aveva vinto una tappa al Giro dello scorso anno, quella di Napoli.

(nella foto uno scatto ravvicinato al secondo classificato, Olav KooiJ, mentre veniva intervistato da una tv olandese)
Quarta classificata di giornata la maglia rosa di Mads Pedersen, che ha avuto un piccolo incidente proprio all’ingresso del circuito finale di 12 km da ripetersi due volte, e ha sicuramente speso delle energie per ritornare sulle prime posizioni. Poco male per lui.
La tappa tutta pugliese del Giro d’Italia non ha regalato tatticamente un copione diverso da quello previsto. Volata doveva essere e volata è stata, a Lecce, perché l’unica insidia di giornata, vista l’altimetria, poteva essere il vento, e di vento oggi non ce n’era.
Gruppo quasi sempre compatto, gara senza sussulti degni di nota al di fuori di quelle regalate dall’attraversamento di Ostuni dove, anche grazie alla salita della panoramica affrontata a tutta per via di un traguardo volante, il gruppo si è brevemente frazionato.
Ne è valsa comunque la pena ritornare a Lecce ed assistere a questo attraversamento della Puglia centro-meridionale, dalla murgia barese al Salento, perché il pubblico ha risposto alla grande lungo tutto il percorso, segno che era tanta la voglia di tornare ad assistere al passaggio della corsa, nei tanti centri abitati di passaggio, grandi e piccoli, così come a Lecce.
A Lecce l’arrivo del Giro è stato accompagnato da molte polemiche, per la cifra che l’Amministrazione comunale ha deciso di impiegare sull’evento, fra quelle da sborsare all’organizzazione e quella per rimettere a posto le strade attraversate dalla corsa. Si è trattato certamente di un investimento non indifferente, ma le strade rifatte rimangono, non vanno via assieme ai corridori del Giro d’Italia.
Un plauso merita la scelta di mettere il palco delle premiazioni sotto la regale Porta Napoli, e non più nei pressi della linea d’arrivo, com’era avvenuto nel 1998 e nel 2003.
Domani la carovana del Giro d’Italia si sposterà a Ceglie Messapica, che attende con grande partecipazione e fermento la partenza della quinta tappa, che condurrà la corsa a Matera. Un arrivo più impegnativo di quello di oggi, certamente propizio per Pedersen, che potrebbe fare tripletta.
L’ultima considerazione, per chi non avesse mai assistito ad un arrivo di tappa del Giro d’Italia, riguarda l’impressionante lavoro che c’è dietro l’organizzazione del villaggio arrivo di tappa. Una piccola città che si smonta e si rimonta ogni giorno per tre settimane, obbligando i numerosi addetti al montaggio e smontaggio delle impalcature a enormi fatiche.
Accanto a loro, gli addetti dei tanti mezzi della carovana pubblicitaria, che allietano gli spettatori in attesa dell’arrivo dei corridori. Il Giro d’Italia cos’è in fondo se non un grande circo, che monta e smonta tenda per allietare gli abitanti delle varie sedi di tappa? E lo fa pure senza chiedere nulla in cambio.