Emiliano smentisce telefonata da parte di Schlein ma il caso politico resta

Con una nota inviata ai mezzi d’informazione l’ufficio stampa del presidente della Regione Michele Emiliano ha voluto smentire la ricostruzione apparsa su La Gazzetta del Mezzogiorno di questa mattina, come notizia principale di apertura della testata in prima pagina e poi nell’articolo a pagina 2 dal titolo: “Siete d’accordo per colpirmi”. L’ira di Schlein travolge Decaro.
Così recita quindi il comunicato stampa inviato da Emiliano: Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano precisa che non c’è stata nessuna telefonata tra lui e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein mercoledì sera, come invece riporta oggi la Gazzetta del Mezzogiorno. La telefonata non è mai avvenuta, né mercoledì e nemmeno nei giorni successivi. Si precisa anche che lui non ha avuto alcun ruolo politico nei voti espressi nel Parlamento europeo.
Qual è allora il voto europeo cui si fa riferimento, che avrebbe causato il casus belli fra la segretaria del PD ed Emiliano, e perché la vicenda sarebbe legata a doppio filo con la partita elettorale che la Puglia si appresta a vivere per le Regionali?
Il voto è quello che, con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astensioni ha dato il via libera al piano voluto dalla Commissione europea per finanziare, con ben 800 miliardi di euro, il cosiddetto ReArm, il piano di riarmo dei Paesi aderenti all’Unione Europea.
Questo voto ha creato una chiara spaccatura all’interno della rappresentanza del Partito Democratico, che ha fatto registrare 10 voti a favore e 11 astensioni. La linea dettata da Elly Schlein ai suoi europarlamentari era proprio quella dell’astensione, non essendo convinta la segretaria dell’opportunità di sostenere un piano emergenziale, che mostri il volto di un’UE pronta a sacrificare, senza colpo ferire, altri importanti capitoli di spesa per altri investimenti già incardinati per investire tutto sulle armi.
Fra i 10 europarlamentari che hanno votate a favore c’è stato tuttavia Antonio Decaro, l’ex sindaco di Bari e, si sostiene, il candidato in pectore del centrosinistra alle prossime Regionali. Schlein avrebbe tuttavia scorto nel voto in dissenso da parte di Decaro la volontà di pugnarla alle spalle, iniziando in questo modo, con quest’atto una scalata ostile alla segreteria del PD, lasciando a Michele Emiliano l’onere e l’onore di candidarsi per un terzo mandato alla guida della Regione, poltrona per la quale Decaro sarebbe in realtà poco entusiasta di correre (e su questo ci pare di capire che le cose non siano molto lontani dalla realtà certamente)
Da qui quindi nasce quindi la presa di distanza inviata ai mezzi di comunicazione da parte di Emiliano in merito al retroscena presentato oggi dal più importante quotidiano della Regione.
Resta tuttavia il caso politico, il fatto che il partito di riferimento del centrosinistra si sia presentato diviso rispetto al sostegno del provvedimento, di segno apertamente bellicista, che la Commissione ha partorito in pochi giorni a seguito del terremoto seguito all’avvicinamento fra Trump e Putin e all’almeno parziale disimpegno statunitense dalla NATO.
E resta anche l’incertezza in merito al futuro politico dell’ente regionale, o meglio, in merito alle reali ambizioni di Antonio Decaro poiché, il centrodestra appare così debole e privo di figure di riferimento a livello regionale, come abbiamo già scritto altre volte, che il centrosinistra potrebbe confermarsi alla guida della Regione anche presentando qualche controfigura.