Nota ufficiale del Ministro Valditara sull’aggressione al docente di Casarano

La vicenda del professore di Chimice Sergio Manni dell’Istituto professionale “Bottazzi” di Casarano di cui abbiamo scritto ieri, ha fatto letteralmente il giro d’Italia negli ultimi giorni, quantunque i fatti incriminati siano avvenuti pochi giorni prima di Natale.
Sulla vicenda è intervenuto oggi con un comunicato ufficiale il ministero dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara, che riportiamo di seguito:
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha telefonato oggi al Dirigente scolastico Salvatore Negro per informarsi sulle condizioni di salute del professor Sergio Manni, aggredito nei giorni scorsi da un genitore su esortazione del figlio.
Il Ministro ha espresso solidarietà al docente, al dirigente scolastico e a tutta la scuola coinvolta in questo fatto particolarmente grave. Ha, quindi, telefonato al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, proponendo di estendere la misura dell’arresto in flagranza di reato alle aggressioni nei confronti del personale scolastico. “Stiamo lavorando insieme su una norma in questa direzione. Il Governo e il Ministro dell’Istruzione e del Merito sono accanto ai docenti e al personale tutto che devono sentire forte la presenza costante delle Istituzioni”, ha dichiarato il Ministro Valditara.
Ricordiamo che il docente, assistito dal proprio legale, ha scorto formale denuncia nei confronti dello studente responsabile dei fatti e del genitore dello stesso, arrivato a scuola con intenzioni assai bellicose a seguito della richiesta telefonica fatta dal figlio, davanti allo stesso insegnante, di “venire a scuola per spaccare la faccia al professore”. L’alunno in questione non è assolutamente nuovo ad azioni sconsiderate di questo tipo, e questo ha un peso rilevante nella vicenda.
Inseguito e minacciato violentemente, strattonato lungo i corridoi della scuola, il professor Manni ha trovato poi un provvidenziale riparo nei bagni della scuola, nell’attesa che i collaboratori scolastici facessero intervenire i Carabinieri, che lo avrebbero poi scortato a casa. Si tratta d’altronde solo dell’ultimo di una serie di episodi di aggressione inauditi verso il personale docente delle quali le cronache hanno dato conto negli ultimi anni.